Ocelot
Animali

Ocelot: cos’è e come vive questo felino

L’ocelot o ocelotto è un mammifero notturno, solitario, territoriale e carnivoro appartenente alla famiglia dei felidi.

Si tratta di un animale molto agile ed elegante, denominato anche leopardo in miniatura.

Derivazione del nome ocelot

La parola ocelot è stata inventata dagli aztechi e la sua traduzione significa gattopardo, poiché le sue dimensioni e la colorazione del suo manto rappresentano una perfetta combinazione tra un gatto e un leopardo.

Ocelot caratteristiche fisiche

La lunghezza dell’ocelot può oscillare dai 55 centimetri a un metro (corpo e testa), mentre il peso è compreso tra gli otto e i sedici chili, ovvero il doppio rispetto a un gatto domestico.

La sua coda, lunga dai trenta ai 45 centimetri, è invece tubolare e con la punta di colore nero.

Per quanto riguarda invece il capo, è robusto e caratterizzato da due occhi grandi, espressivi, con iride marrone e pupilla ovale, la quale è capace di adattarsi perfettamente alle variazioni della luce.

Le orecchie sono corte e hanno una forma arrotondata, mentre le zampe massicce e corte sono provviste di artigli affilati, lunghi e retrattili.

Il colore del manto morbido e corto può variare dal giallo-arancio al grigiastro: il primo è una peculiarità degli esemplari che popolano le aree boscose, mentre il secondo di quelli che abitano nelle zone aride.

Bisogna inoltre segnalare che non esiste un animale identico all’altro, poiché il disegno del pelo ha delle caratteristiche uniche.

Dove vive l’ocelot

L’ocelot è presente in diversi Paesi del continente americano, basti pensare a Messico, America centrale e America meridionale.

Può inoltre adattarsi ai seguenti habitat: paludi, regione semidesertiche, prati, zone di montagna e foreste umide.

A seconda della zona in cui vive, viene chiamato con nomi differenti; in Nord America è conosciuto come McKenney’s Wildcat oppure Painted Leopard, mentre in Brasile Jaguatirica.

Vista la straordinaria bellezza del suo manto, questo animale è a serio rischio d’estinzione, poiché cacciato per la produzione di pellicce o per essere tramutato in animale da compagnia.

Per tale ragione, è stato incluso nella lista di specie da proteggere da parte della Convenzione di Washington.

Modalità di caccia e alimentazione dell’ocelot

Durante il giorno, questo aggraziato felino è solito riposare tra i rami degli alberi, che utilizza come rifugio anche quando si sente in pericolo a terra.

Quando ha bisogno di cacciare, può farlo sia in solitaria, sia in compagnia di pochi esemplari e usa molto i sensi della vista e dell’udito.

Una volta adocchiata la preda, ha due possibilità: attenderla con pazienza oppure intrappolarla con i suoi lunghi artigli.

Per quanto riguarda l’alimentazione, l’ocelot si nutre si rettili, mammiferi di piccola e media dimensione, roditori e uccelli, per esempio: scimmie, pipistrelli, conigli, cuccioli di caimano, opossum, serpenti, lucertole, iguane e uova di tartaruga.

Oltre a essere un ottimo arrampicatore, è infatti un pescatore provetto.

Non avendo i denti adatti alla masticazione, questo mammifero riduce a pezzi il cibo tramite i suoi denti appuntiti per ingoiarlo intero.

La sua lingua ruvida è infine utile per pulire le ossa.

Ocelot riproduzione

Il periodo di gestazione delle femmine di ocelot corrisponde a 85 giorni, dopo i quali vengono alla luce da uno a quattro cuccioli.

Le madri si riproducono ogni due anni e tale fenomeno può facilmente avvenire anche in condizioni di cattività.

Tutte le sottospecie dell’ocelot

In natura esistono ben dieci sottospecie di questo mammifero, stabilite a seconda della zona geografica in cui vivono, ossia:

– Leopardus pardalis steinbachi (Bolivia);

– Leopardus pardalis sonoriensis e nelsoni (Messico);

– Leopardus pardalis melanurus (Granada, Venezuela, Trinidad, Guyana e Barbados);

– Leopardus pardalis mitis (Paraguay e Argentina);

– Leopardus pardalis pseudopardalis (Colombia);

– Leopardus pardalis pusaeus (Ecuador);

– Leopardus pardalis albescens (zona a sud-ovest del Texas e Messico);

– Leopardus pardalis aequatorialis (zona Nord delle Ande e America Centrale);

– Leopardus pardalis pardalis (foresta pluviale dell’Amazzonia).