Obama: 4,5 miliardi di dollari per le auto elettriche
Automobili elettriche: ansia da autonomia
Qual è il principale ostacolo che le automobili elettriche stanno incontrando sul mercato globale? Non tanto il costo iniziale, né tanto meno i costi di manutenzione. Sono ormai infatti automobili del tutto paragonabili a quelle classiche, spesso con optional maggiori, nel pieno rispetto dell’ambiente. L’unica pecca, per ora, sono le poche stazioni di ricarica sparse lungo le strade. È questo aspetto che frena gli acquisti: i consumatori sono infatti affascinati dall’idea di acquistare ed utilizzare quotidianamente un’automobile elettrica, ma temono di non poter ‘fare il pieno‘ al proprio veicolo con la stessa facilità e sicurezza garantita dalle tradizionali vetture a combustibile. Insomma, quella che affligge gli automobilisti si può definire come ‘un’ansia da autonomia‘, una sensazione poco costruttiva che l’amministrazione Obama ha imparato a riconoscere: proprio per questo motivo il presidente degli Usa, a pochi mesi dalla sua uscita dalla Casa Bianca, ha stanziato 4,5 miliardi di dollari per agevolare la creazione di un network di ricarica rapida per le automobili elettriche.
Network nazionale
Quello che è indubbio, infatti, è che grazie alle innovazioni di Tesla l’interesse verso la mobilità elettrica è cresciuto fortemente. Per sfruttare appieno questa onda di entusiasmo, i vertici di Washington hanno deciso di approvare un piano di investimenti davvero ingente per rubare terreno al dominio – tutt’oggi incontrastato – dei carburanti fossili. L’obiettivo dichiarato è quello di diffondere lungo l’intera rete stradale statunitense una sufficiente mole di colonnine di ricarica rapida: per fare questo, la Casa Bianca intende sbloccare 4,5 miliardi di dollari di fondi per sviluppare un network nazionale in cui collaboreranno il governo, i costruttori automotive, le autorità locali, gli operatori delle stazioni di ricarica e le utilities energetiche.
Aumentare le colonnine di ricarica
La veste con la quale l’amministrazione Obama ha deciso di sbloccare i fondi sarà quella di garanzie sui prestiti, i quali verranno messi per lo più a disposizione dei privati che installeranno nei prossimi anni le colonnine di ricarica rapida. Se infatti il numero di stazioni per la ricarica negli ultimi anni è cresciuto clamorosamente sul territorio statunitense, passando dalle 500 unità del 2008 alle 16.000 dei nostri giorni, il numero non è ancora sufficiente per garantire una reale copertura nazionale in grado di convertire alla mobilità elettrica gli interi Stati Uniti.
Obiettivo ricarica super veloce
Ma ad impressionare non sono solamente i fondi stanziati, ma anche le ambizioni del progetto: il piano di Obama prevede infatti uno studio di fattibilità per la ricarica super veloce fino a 350 kW. Per fare un esempio, il Supercharger della Tesla, ovvero uno tra i sistemi di rigenerazione di batterie più veloci al mondo, opera fino al limite massimo di 120 kW, garantendo un’autonomia di 270 chilometri in 30 minuti: si può solo immaginare cosa permetterebbe di fare un caricatore con una potenza quasi triplicata.
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