(Non) festeggiare San Valentino contro il petrolio

GLOBAL DIVESTMENT DAY. Accoppiati o single, per molti di noi San Valentino resta un giorno come un altro. Se anche questo 14 febbraio vogliamo pensare a qualsiasi cosa fuorché all’amore romantico – e un pochino melenso – incoraggiato da questa ricorrenza, c’è un’iniziativa globale che fa al caso nostro: il primo Global Divestment Day (GDD), organizzato per l’appunto in tutto il mondo tra il 13 e il 14 febbraio, per dire basta alle fonti fossili. Dagli Stati Uniti all’Australia, migliaia di eventi saranno infatti organizzati per incentivare il disinvestimento dal petrolio, dal carbone e dal gas naturale.

CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO. Il Global Divestment Day è solo l’ultima delle azioni messe in campo dal movimento Fossil Fuel Divestment, una campagna che a partire dagli Usa ha trovato adepti in tutto il pianeta. L’evento fissato per il 14 febbraio serve ad amplificare esponenzialmente il messaggio ambientalista, che cerca di mettersi ai ripari da quell’urgenza planetaria che è il cambiamento climatico. Non che fino ad oggi l’iniziativa ambientalista abbia raggiunto risultati scarsi: si stima infatti che la campagna abbia raggiunto un disinvestimento totale di circa 50 miliardi di dollari.

UN SAN VALENTINO ALL’INSEGNA DELL’AMBIENTE. Se qualcuno di noi intende barattare il solito San Valentino con la partecipazione a questa iniziativa che si promette come epocale, è sufficiente andare a scovare l’evento più vicino alla nostra città attraverso la mappa interattiva del GDD. Non solo: ognuno di noi può creare un piccolo evento per il disinvestimento dalle fonti fossili, inventandosi un flashmob, una marcia, un sit-in o qualsiasi altra cosa ci salti in testa. L’evento italiano più importante sembra quello organizzato a Roma dalla Libera Accademia, dall’Università Popolare dello Sport e da Sport Against Violence, consistente in una biciclettata collettiva attraverso il centro della capitale.