Net Zero: i paesi che ce l’hanno già fatta
Tra gli obiettivi fondamentali che il mondo si sta ponendo per combattere i cambiamenti climatici c’è quello di divenire Net Zero. Ma cosa significa, come ci si arriva, e chi ci è già arrivato? Vediamo cosa significa Net Zero – e qual è la differenza con il termine carbon neutrality – quali sono i paesi che possono già definirsi Net Zero e quali sono le città italiane che si sono poste questo obiettivo a breve termine.
Il significato di Net Zero
Mirare all’obiettivo Net Zero significa, in estrema sintesi, raggiungere l’equilibrio tra la quantità di gas serra emessi e la quantità di gas serra sequestrati. Il significato del termine è quindi simile ma non uguale a quello di carbon neutrality: essere Net Zero infatti è ancora più ambizioso. Per definirsi carbon neutral, infatti, è possibile anche acquistare dei crediti di compensazione, cosa che fanno ormai diverse aziende per compensare la differenza tra le emissioni create e quelle evitate o compensate.
I paesi che hanno già raggiunto l’obiettivo
Nessuno tra i paesi “potenti” al giorno d’oggi può dichiarare di avere raggiunto l’obiettivo Net Zero, e anzi, i cambiamenti necessari sono ancora moltissimi. Ma ci sono però alcuni paesi di dimensioni ridotte – ma non solo – che hanno già agguantato questo obiettivo: in tutto sono 8, e si presentano al mondo per l’appunto come degli assorbitori di anidride carbonica. Ecco quali sono.
- Bhutan: questa piccola monarchia stretta tra Tibet e India vanta due quinti del proprio territorio adibiti a parco nazionale. Gli ingredienti che hanno permesso al Bhutan di essere Net Zero sono il grande sviluppo forestale, un’agricoltura di sussistenza e un turismo sostenibile. Il tutto senza peraltro intaccare il Pil del paese, che è cresciuto negli ultimi anni in media del 7,5%, con un importante calo della povertà.
- Comore: a est dell’Africa, poco a Nord del Madagascar. Le Comore sono un paese molto povero, che si basa su allevamento, agricoltura e pesca. Anche qui buona parte del territorio è rappresentato da parchi protetti: si parla di circa un quarto dell’estensione nazionale.
- Madagascar: poco più a sud delle Comore c’è il decisamente più grande Madagascar, il quale però potrebbe uscire ben presto dai paesi che possono vantare di essere Net Zero. A spaventare è infatti la velocità con cui sta avanzando la deforestazione, che in 20 anni ha abbattuto un quarto delle foreste di questo paese.
- Suriname: questo piccolo paese sudamericano è coperto per il 93% della sua superficie da foreste. Tantissimi alberi, poche persone: si parla di una densità pari a circa 3 persone per ochi chilometro quadrato.
- Gabon: anche qui la foresta è un ingrediente fondamentale per essere Net Zero. In questo paese africano l’88% della superficie è coperto da alberi, grazie a un grande impegno contro la deforestazione. D’altra parte, però, il Gabon è un importante esportatore di petrolio.
- Guyana: questo paese – che confina con il Suriname – è ricco di foreste, e si è impegnato a tagliare ulteriormente le emissioni entro il 2030. Questo cozza però con la recente decisione di diventare produttore di petrolio, scelta che potrebbe portare il Guyana al di fuori di questo gruppo.
- Niue: paese decisamente minuscolo – con 2.000 abitanti – è responsabile dello 0,0001% delle emissioni globali di gas serra. Eppure è colpito in modo molto forte dai cambiamenti climatici, a partire da un ciclone che nel 2004 ha distrutto la capitale.
- Panama: coperta per il 65% da foreste, Panama vanta un terzo del territorio sottoposto a protezione, e punta a riforestarne altri 50.000 ettari entro la metà del secolo.
Le città italiane verso l’equilibrio tra emissioni e sequestro di gas serra
Vale la pena ricordare a questo punto che, in Italia, nove importanti città si sono impegnate a raggiungere la neutralità climatica entro la fine del decennio corrente: si tratta di Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino, in coordinamento con il ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili (Mims).
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