Nel 2016 gli impianti eolici hanno superato le centrali a carbone
Il nostro futuro energetico rinnovabile e sostenibile è già qui: nel 2016 in Europa gli impianti eolici hanno prodotto più energia di quanta ne abbiano generata le inquinanti centrali a carbone. Durante i dodici mesi passati nel nostro continente è infatti stata installata un’ulteriore capacità di energia eolica pari a 12,5 GW, segnando un tasso di crescita abbastanza stabile se raffrontato con quello del 2015 (le installazioni sono infatti scese solamente del 3%). La maggior parte dei nuovi impianti eolici sono stati installati sulla terra ferma (10.923 MW) mentre 1,567 MW sono stati realizzati offshore, ovvero in mare aperto, dove è possibile sfruttare un vento più forte, più intenso e maggiormente continuo. Grazie a queste ultime pale, la potenza eolica complessiva installata in Europa ha raggiunto ben 154 GW, dei quali 12,6 offshore. Anche grazie a questi nuovi sforzi nel campo dell’eolico, nel 2016 l’86% delle installazioni energetiche realizzate sul territorio europeo hanno riguardato l’energia rinnovabile, con 6,7 nuovi GW di capacità fotovoltaica. A pubblicare questi dati è stata WindEurope, associazione europea del settore che conta più di 500 membri attivi in oltre 50 Paesi.
La Germania va via col vento
A livello continentale, guardando ai dati di WindEurope si può – una volta tanto – guardare alle nostre spalle e provare almeno un minimo di soddisfazione: dal 2000 ad oggi in Europa sono infatti stati installati 466 GW di capacità energetica. Il 59% di questa è costituito da fonti rinnovabili; il 31% dall’eolico. A permettere il sorpasso sul carbone sono stati principalmente Paesi come la Germania, la Francia e l’Olanda, che più di tutti gli altri hanno investito nella realizzazione di nuovi impianti eolici. Nello specifico, nel 2016 il Paese teutonico ha installato 5.443 nuovi MW, ovvero il 44% dell’eolico installato lo scorso anno. Dietro alla Germania, come detto, la Francia, con 1.561 MW, l’Olanda (887 MW), il Regno Unito (736 MW).
Il sorpasso del carbone
Nessun’altra fonte energetica è cresciuta quanto il vento nel corso del 2016: avendo generato 296 terawattora, gli impianti eolici hanno soddisfatto il 10,4% del fabbisogno elettrico dei 28 paesi dell’Unione Europea. Dati alla mano, dunque, l’eolico è diventato a tutti gli effetti la seconda fonte per capacità di generazione di energia elettrica in Europa, superando d’un balzo il carbone e piazzandosi dietro al solo gas. Impressionante, da questo punto di vista, la cavalcata degli impianti eolici negli ultimi anni: nel 2005, infatti la potenza installata copriva solamente il 6% del totale in Europa, mentre adesso l’eolico diventa la prima tra le fonti rinnovabili europee e la seconda in termini assoluti.
Ma gli impianti eolici aumentano in tutto il mondo
Per fortuna, però, l’eolico non sta crescendo solamente in Europa: oltre che dal ‘Wind in Power. 2016 European Statistics‘ di WindEurope arrivano infatti buone notizie anche dal rapporto annuale ‘Global Wind Statistics 2016‘ del Global Wind Energy Council (Gwec). Anche qui i dati sono molto confortanti: gli impianti eolici sparsi a livello mondiale hanno infatti raggiunto i 487 GW complessivi, anche grazie ad una crescita di 54 GW negli ultimi 12 mesi. A livello globale, così come in Europa, va specificato che la crescita del 2016 è stata sensibilmente minore di quella del 2015, ma non si può ovviamente parlare di un ‘arresto’ dell’eolico, tutt’altro. Come ha infatti spiegato Steve Sawyer, segretario generale del Gwec, «l’energia prodotta dal vento continua anno dopo anno a crescere a due cifre», ma non per questo «possiamo sempre aspettarci che il settore registri nuovi record». Il Paese che più di tutti gli altri sta spingendo in alto l’eolico a livello mondiale è la Cina, che negli ultimi anni ha dato il via alla costruzione di numerosi parchi eolici. Dietro alla Cina si piazzano poi gli Stati Uniti, l’India e il primo tra i Paesi europei, la già citata Germania.
Il rallentamento dell’eolico in Italia
E l’Italia? Stando ai dati del Global Wind Statistics 2016 del Gwec, il nostro Paese può contare su 9,2 GW di capacità eolica installata, e con questa cifra si aggiudica la decima posizione a livello mondiale e la quinta in Europa. Non sono di certo posizioni di cui lamentarsi, non fosse che la corsa dell’Italia verso l’eolico sembra essersi arrestata: nel 2016, infatti, nel Paese sono stati installati solamente 282,5 MW, lontanissimi dai numeri di Germania, Francia, Olanda, e Regno Unito, ma anche – per dire – dai 682 MW della Polonia. L’Italia, dunque, sembra faticare a tenere il passo di crescita degli altri Paesi. La pensa del resto così anche il Presidente dell’Associazione nazionale energia del vento, Simone Togni: «dobbiamo recuperare la strada persa con un serio piano di sviluppo che consenta finalmente al Paese di sfruttare le significative potenzialità ancora disponibili. L’industria Italiana dell’eolico ha dimostrato solidità e capacità di trasformarsi dando risultati significativi in termini di efficienza e riduzione dei costi». L’Italia dell’eolico, dunque, può – e deve – fare di più.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo