Narvalo: dove vive?
Il nome del narvalo deriva dalla lingua norvegese narhval, il cui significato corrisponde a balena cadavere.
Si tratta di un cetaceo somigliante al beluga, dal quale si differenzia per la presenza di un lungo dente situato sulla parte superiore del muso, per il quale in passato veniva definito mostro marino.
Attualmente è conosciuto invece come unicorno marino.
Narvalo caratteristiche
Il narvalo è un animale capace di raggiungere, esclusa la zanna, anche i cinque metri di lunghezza.
Negli esemplari maschi la zanna può arrivare fino ai due metri e mezzo di lunghezza e pesare fino a dieci chili, mentre le femmine ne sono sprovviste.
Il suo peso può inoltre superare la tonnellata e la sua aspettativa di vita corrisponde a circa cinquant’anni.
Per quanto riguarda invece il suo corpo, è di colore biancastro puntinato da numerose macchie scure sul dorso e leggermente più chiare sulla pancia.
In proporzione al resto del corpo, la testa risulta essere piuttosto piccola e dotata di muso schiacciato.
Inoltre, trattandosi di un cetaceo che vive nelle zone artiche, circa un terzo del suo peso corporeo è costituito da grasso.
A che cosa serve la zanna del narvalo?
La zanna del narvalo ha un ruolo molto importante, in quanto permette all’animale di ricevere informazioni inerenti alla salinità, alla pressione e alla temperatura dell’acqua.
Tutti questi elementi sono fondamentali per la sua esistenza, poiché predilige i mari particolarmente salati e profondi.
Dove vive la balena unicorno?
Il narvalo vive nelle acque artiche di Russia, Norvegia, Groenlandia e Canada, specialmente lo Stretto di Lancaster, un’area marina protetta.
Inoltre, visto che si tratta di un mammifero, deve periodicamente tornare in superficie per respirare.
Che cosa mangia il narvalo
La dieta del narvalo varia in base alle stagioni: durante i mesi invernali tende infatti a restare nelle aree più basse delle baie per cibarsi solo di pesci bentonici, i quali vivono sul fondo degli specchi d’acqua.
In estate si sposta invece verso le acque oceaniche aperte, dove ha la possibilità di trovare grandi quantità di ippoglossi neri e merluzzi.
Quando deve dedicarsi alla pesca, l’unicorno marino è in grado di immergersi fino a 1500 metri di profondità, dove riesce a restare per massimo venticinque minuti.
Può ripetere le suddette immersioni fino a quindici volte al giorno.
Infine, dato che i denti di questo mammifero non sono ben sviluppati, tende a ingerire o aspirare le prede.
Come respira il narvalo
Oltre ad avere la necessità di emergere in superficie per incamerare ossigeno, questo animale possiede delle narici volte a facilitare la respirazione durante la suddetta fase.
Quando giunge invece il momento di immergersi, i fori si chiudono per evitare ingressi accidentali d’acqua nell’organismo.
Abitudini sociali del narvalo
L’unicorno di mare tende a formare dei gruppi costituiti da un numero variabile di membri, tanto che possono oscillare da cinque a venti.
Alcuni branchi sono composti solo da madri con i loro cuccioli, mentre altri possono includere anche dei maschi adulti.
Durante l’estate le aggregazioni più ristrette tendono a unirsi per formare altre capaci di superare tranquillamente i mille individui.
Come si accoppia il narvalo
Gli esemplari di sesso maschile del narvalo raggiungono la maturità sessuale intorno ai dodici anni, mentre le femmine intorno ai sette.
Queste ultime partoriscono una volta ogni tre anni, la gestazione ha una durata di quattordici mesi e il periodo di allattamento corrisponde a venti mesi.
Appena nato, un cucciolo di narvalo è lungo circa un metro e mezzo e il colore della sua pelle è grigio scuro, ma con il passare del tempo si schiarirà.
Perché il narvalo rischia di estinguersi?
L’unicorno marino è a rischio estinzione, vuoi per l’aumento del clima della Terra, ma vuoi anche per l’eccessiva caccia in Groenlandia, dove la popolazione locale è solita utilizzare le zanne e mangiare la carne.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo