Moria di insetti: in Germania sono scomparsi 3 quarti degli insetti volanti
Costituiscono il più grande tra tutti i raggruppamenti animali che abitano la Terra. Dominano ovunque: ad eccezione degli oceani, non c’è luogo nel quale la loro presenza non sia pervasiva. Parliamo ovviamente degli insetti, a proposito dei quali la scienza ufficiale ipotizza l’esistenza di più di un milione di specie differenti, pari a cinque sesti dell’intero regno animale. È però opportuno sottolineare che, secondo alcuni entomologi, questo numero sarebbe assolutamente sottodimensionato. Negli anni Ottanta il biologo Terry Erwin, studiando la popolazione di insetti che viveva sulle chiome di una specie di Lulhea Seemannii, arrivò per esempio a calcolare che nelle sole foreste tropicali esistessero circa 30 milioni di specie di insetti. I suoi calcoli partivano dal fatto che nella chioma di 19 di questi alberi aveva riconosciuto circa 1.200 specie differenti. Di queste, 163 specie di coleotteri vivevano solamente su quel tipo di alberi. Essendoci circa 50.000 specie di alberi diversi nelle foreste tropicali, il ricercatore stimò che, nelle sole chiome tropicali, esistessero 20 milioni di insetti, ai quali andavano ovviamente sommati quelli che vivevano ai piedi delle piante. In tutto, dunque, si arrivava indicativamente a 30 milioni di specie di insetti, solamente nelle foreste lungo la fascia equatoriale. Con gli insetti parliamo dunque dei veri e propri abitanti principali delle terre emerse, delle quali si ritiene del resto siano stati i primi colonizzatori. Sono tantissimi e sono ovunque, grazie alla loro incredibile capacità di adattamento. Ed è proprio questa caratteristica che rende ancora più drammatico il fatto che stiamo assistendo ad una enorme moria di insetti.
3 insetti volanti su 4 sono scomparsi
Uno studio tedesco ha infatti calcolato che negli ultimi 25 anni gli insetti volanti sono diminuiti di tre quarti. Questa moria di insetti, della quale le cause precise non sono ancora note, può avere degli effetti devastanti per il nostro pianeta. Gli impollinatori garantiscono infatti l’esistenza stessa di gran parte della vegetazione terrestre, e tanti altri insetti sono le prede di altri animali che, in loro assenza, non avrebbero più sostentamento. Va sottolineato che l’indagine è stata condotta in Germania, ma è altrettanto vero che, come hanno spiegato i ricercatori, questi numeri sulla moria di insetti restano validi per ogni tipologia di territorio dominato dall’agricoltura.
Pesticidi, distruzione del territorio e cambiamento climatico
Come anticipato, le cause della moria di insetti non sono assolutamente chiare, ma è palese che l’utilizzo dei pesticidi e la progressiva distruzione dell’ambiente giocano un ruolo importante. Non è altrettanto certo, ma è probabile, che lo stesso cambiamento climatico possa avere una parte in tutto questo. Come ha spiegato Hans de Kroon, della Radboud University, in Olanda, «il fatto che il numero degli insetti volanti stia diminuendo così velocemente in un’area così grande è davvero allarmante». Gli fa eco il professor Dave Goulson della Sussex University, in Inghilterra: «sembra che stiamo rendendo vaste aree di territorio inospitali per la maggior parte delle forme di vita, e che ci stiamo avvicinando ad un’apocalisse ecologica» per poi aggiungere che «se perdiamo gli insetti, allora tutto quanto andrà verso il collasso».
Moria di insetti :il 76% di insetti volanti in meno a partire dal 1989
Per determinare i contorni di questa colossale moria di insetti sono stati analizzati i dati raccolti dalla comunità tedesca di entomologi i quali, a partire dal 1989, hanno iniziato ad utilizzare degli standard nel raccogliere insetti: si è potuto così determinare un calo del 76% in questi ultimi 27 anni, con delle punte dell’82% durante l’estate. A peggiorare la situazione c’è il fatto che tutte queste rilevazioni sono state fatte in aree protette e ben gestite. Del resto questa allarmante indagine tedesca è solo l’ultimo di un lungo filone di studi che dimostra l’attuale moria di insetti.
Non solo impollinatori
La maggior parte delle coltivazioni cerealicole viene impollinata dal vento, ma lo stesso non si può dire a proposito delle piante da frutto, né dei fiori. Migliaia di catene alimentari poggiano proprio sull’enorme numeri di insetti che abita il nostro pianeta: basti pensare che, proprio a causa della moria di insetti, gli uccelli che svolazzano sopra alle fattorie britanniche sono dimezzati rispetto al 1970. La pernice grigia e il passeriforme Pigliamosche maculato, per esempio, hanno conosciuto una diminuzione drammatica del 95%.
Le difficoltà nel monitorare gli insetti
La moria di insetti è un fenomeno di lungo corso, ma l’uomo se ne è accorto tardi. Da una parte, infatti, tendiamo a non curarci degli insetti. Amiamo i cani, i gatti, i cervi, gli orsi, gli elefanti, le linci, i gufi, insomma, i vertebrati, ma tendenzialmente non diventiamo pazzi per i coleotteri. E non è puramente una questione di gusti: il fatto che esistano milioni di specie di insetti non aiuta certo a monitorare in modo attento gli insetti. Ora però siamo davvero sicuri che la moria di insetti è reale, e abbiamo un’idea della sua portata. Non sappiamo ancora quali siano le cause precise, ma di certo dietro ad esse c’è il nostro zampino. Gli insetti hanno resistito a tutto, alle più disparate ere geologiche – esistono fossili di insetti risalenti al Denoviano – ma potrebbero non resistere ad alcuni decenni di pesticidi agricoli e di coltivazioni industriali.
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