Mobilità sostenibile: un’Italia a due velocità
A BOLOGNA CI SI MUOVE MEGLIO. L’indagine di Euromobility sulla mobilità sostenibile italiana è arrivata alla sua ottava edizione, e i dati seguono in buona parte l’andamento degli scorsi anni: le prime dieci città classificate sono tutte quante settentrionali. Sul podio salgono Bologna, Parma e Milano, rispettivamente prima, seconda e terza: queste città sono riuscite a prevalere sulle altre grazie ad una buona dotazione di parcheggi a pagamento e di scambio, oltre che all’eccellenza dei servizi di trasporto pubblici e di car sharing.
UNA PROFONDA FRATTURA TRA NORD E SUD. La top ten viene poi completata da altre sette città del Nord: Venezia, Brescia, Bergamo, Firenze, Padova, Torino e Genova. Il rapporto di Euromobility fotografa quindi una profonda frattura, per quanto riguarda la mobilità ecosostenibile, tra Nord e Sud: la prima città non settentrionale ad entrare in classifica è Cagliari, all’undicesimo posto, mentre nelle posizioni di coda campeggiano tristemente Siracusa, Reggio Calabria e Potenza, confermando i pessimi risultati della scorsa edizione.
GLI INDICATORI DELL’INDAGINE. Per la stesura di questo rapporto, Euromobility ha monitorato tutti i capoluoghi regionali italiani e tutte le città con più di 100 mila abitanti. La concretezza dei dati offerti da questa indagine è da ricondurre alla quantità di indicatori presi in considerazione: si va dalla presenza o meno di servizi di car e bike sharing al numero di auto a impatto ambientale ridotto presenti sul territorio, dalla qualità delle piste ciclabili fino all’utilizzo effettivo del trasporto pubblico, senza dimenticare gli indici di incidentalità.
SPINGERE VERSO IL CAR & BIKE SHARING. Analizzando i risultati di questa nuova indagine, il direttore scientifico di Euromobility Lorenzo Bertuccio ha voluto sottolineare «la progressiva positiva riduzione del tasso di motorizzazione, complice anche la perdurante crisi economica, il continuo aumento dei veicoli a basso impatto come quelli a metano e gpl, ma anche a trazione ibrida ed elettrica, che complessivamente raggiungono l’8.0% del parco nazionale circolante». Ma, come ricorda Bertuccio, non bisogna fermarsi, visto soprattutto il divario tra Nord e Sud: «il 2015 è un anno topico per l’eco mobilità in Italia: anzitutto per riuscire ad invertire la tendenza negativa del Sud Italia, ma anche per iniziare a misurare l’indice di sostenibilità di alcune iniziative come il car & bike sharing».
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