La mini casa che purifica l’aria inquinata della città
Le grandi città sono piene di spazi inutilizzati. Non solo edifici o aree dismesse ma anche piccoli angoli che potrebbero essere sfruttati per alloggi temporanei, in linea con le esigenze di tutti coloro che si spostano frequentemente e che vivono in un’ottica di flessibilità e dinamicità.
MINI LIVING – Breathe, la tiny home flessibile per la città
È questa l’idea alla base di MINI LIVING – Breathe, un concept di tiny home sviluppato dal noto marchio automobilistico del Gruppo BMW, Mini, in collaborazione con lo studio architettonico newyorkese SO-IL. Il prototipo è stato presentato in occasione del Salone del Mobile 2017 di Milano, che si è concluso lo scorso 9 aprile, ed è stato installato in via Tortona 32 durante i cinque giorni della kermesse dedicata al design.
Può essere smontata e rimontata ovunque
Sviluppata su una superficie di 50 mq la micro-casa si compone di sei spazi abitativi compatti e un giardino pensile, seguendo i principi della Mini: uso creativo dello spazio e minimo ingombro. Tutto questo è reso possibile dalla verticalità della struttura modulare in metallo, al centro della quale è stata realizzata una scala che consente l’accesso a tutte le stanze. La prefabbricazione consente alla tiny home di essere facilmente smontata, spostata e rimontata in un altro luogo, per rispondere alle mutate esigenze degli occupanti.
È una casa che purifica l’aria per ambienti interni più salubri
La caratteristica più interessante del prototipo abitativo non è ad ogni modo quella della flessibilità e modularità. La MINI LIVING – Breathe, come si intuisce dal nome, è stata pensata come un ecosistema attivo. La pelle esterna traslucida, che può essere sostituita con tessuti diversi a seconda delle condizioni climatiche della città in cui viene installata l’abitazione, è composta di un rivestimento speciale in grado di filtrare e ripulire l’aria. Insomma, l’idea è quella di una casa che purifica l’aria inquinata della città, per creare degli ambienti interni salubri. La struttura, alta 10 metri, funge da filtro d’aria gigante, aiutando a migliorare il microclima interno, grazie anche al giardino sul tetto e a una serie di piante che contribuiscono ulteriormente all’eliminazione delle tossine.
“L’approccio che abbiamo scelto di adottare con MINI LIVING – Breathe va aldilà di una semplice soluzione abitativa- spiega Oke Hauser, responsabile creativo del progetto. Consideriamo l’installazione come un ecosistema attivo che contribuisce al miglioramento della qualità della vita di tutti coloro che scelgono o che sono costretti a vivere in città. Non servono grandi interventi per pensare una casa che purifica l’aria esterna”
Un ecosistema attivo per la casa che purifica l’aria e respira
La cucina, che si trova al piano terra, è stata pensata come area di ingresso principale e punto di aggregazione sociale della casa. I restanti spazi abitativi si sviluppano nei tre livelli successivi, mentre la zona notte e il giardino si trovano all’ultimo piano. Pareti tessili dividono le zone giorno e coniugano l’esigenza di privacy a quella di un forte ingresso di luce naturale. Sul tetto è stato realizzato un sistema di raccolta dell’acqua piovana che viene riutilizzata, dopo essere stata filtrata, a servizio di bagno e cucina. La tiny home non è quindi soltanto una casa che purifica l’aria ma che sfrutta al meglio tutte le risorse naturali in un’ottica di uso e riuso efficiente.
Giocare con tre elementi naturali: luce, aria, acqua
“Consentendo di vivere un’esperienza attiva e sicuramente inusuale, l’installazione vuole puntare i riflettori sulla consapevolezza ambientale, incoraggiando i visitatori a riflettere sulle risorse naturali che tendiamo a dare per scontate– scrivono gli architetti dello studio SO – IL- Abbiamo giocato con gli spazi, con le possibilità offerte dalla verticalità ma abbiamo soprattutto dimostrato che è possibile pensare e progettare dei nuclei abitativi sfruttando e manipolando soltanto i tre fondamentali elementi naturali: luce, aria e acqua.
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