Marrubio: proprietà e benefici
Il marrubio è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Labiate, che si sviluppa con un fusto piuttosto ramificato alto fino a un metro e con foglie ovali di grandi dimensioni, spesso avvolte su sé stesse.
Il vegetale emana un odore molto sgradevole, per cui il suo sviluppo non è condizionato da animali che potrebbero utilizzarlo come cibo.
Trattandosi di un’erba spontanea è facile trovarla nei prati in associazione con altri esemplari, oppure nelle zone costiere, dato che il suo apparato radicale è in grado di penetrare nel terreno argilloso e sabbioso.
I principi attivi utilizzati nel settore fitoterapico sono concentrati nelle sommità fiorite, dove si trovano:
• flavonoidi;
• triterpeni;
• polifenoli;
• tannini;
• lattoni;
• fitosteroli;
• polisaccaridi;
• oli essenziali.
L’impiego della pianta a scopi terapeutici ha origini molto antiche e sembra risalire all’epoca degli Egiziani, che lo assumevano in caso di patologie respiratorie, di asma e di dolori al petto.
Da allora questo vegetale è entrato a far parte dei rimedi erboristici più efficaci in presenza di disturbi delle prime vie aeree.
Proprietà del marrubio
Il marrubio viene considerato principalmente una pianta balsamica e quindi indicata per migliorare la capacità respiratoria in presenza di depositi di catarro e muco solido.
Tussifugo, espettorante, antipiretico, mucolitico, ma anche digestivo e lenitivo, questo rimedio trova largo impiego in presenza di disturbi febbrili provocati da infiammazioni respiratorie, anche complicate da tosse stizzosa.
Il principio attivo più efficace è la marrubina, una sostanza molto amara ma ricca di elementi fitoterapici di tipo coleretico ed espettorante.
Le sue proprietà non si limitano ad uso sistemico, ma anche a utilizzi locali, quando essa può svolgere azione detergente e antisettica.
Grazie alle sue funzioni amaro-toniche, il marrubio si conferma un prezioso alleato per disfunzioni digestive e respiratorie, migliorando la funzionalità di esofago e trachea.
I principali vantaggi offerti dalla pianta sono:
• mucolitici;
• coleretici;
• stomachici;
• espettoranti;
• antispasmotici;
• antisettici;
• astringenti;
• digestivi.
I principi attivi responsabili di tali funzioni sono soprattutto i flavonoidi, molecole dotate di un’ottima bio-compatibilità e di un’elevata disponibilità, che li rende rapidamente operativi a livello metabolico.
L’impiego della pianta è stato approvato anche per risolvere problemi d’inappetenza, soprattutto in caso di anoressia, quando i pazienti sono quasi sempre contrari ad assumere farmaci tradizionali.
Infusi, tisane, integratori (compresse e capsule), sciroppo e gocce sono le formulazioni disponibili nel settore erboristico.
Benefici del marrubio
Non molto conosciuto, ma estremamente efficace, il marrubio è un’erba officinale in grado di offrire numerosi benefici all’organismo non soltanto dal punto di vista curativo, ma anche preventivo.
I decotti sono raccomandati in presenza di disturbi a carico delle prime vie aeree e della digestione poiché i principi attivi associati al calore si sono rivelati rimedi di pronto intervento estremamente validi.
In caso di tosse persistente e quando i farmaci di sintesi non sono ben tollerati dal paziente, gli integratori contenenti marrubio sono un’ottima alternativa.
Altri impieghi benefici di questi preparati sono contro le seguenti patologie:
• asma;
• bronchite;
• pertosse;
• tubercolosi;
• affezioni catarrali faringee;
• itterizia;
• dispepsia;
• dismenorrea.
A seconda del settore terapeutico d’elezione è necessario adattare la posologia alle esigenze individuali, privilegiando le formulazioni liquide (gocce) quando è opportuno ottenere riscontri rapidi, mentre orientandosi verso compresse o capsule nel lungo periodo.
Pur essendo un composto naturale e dunque ben tollerato dall’irganismo, il marrubio può creare qualche reazione avversa, ma soltanto in caso di allergia accertata verso i suoi principi attivi oppure in associazione con medicinali di sintesi (FANS, e serotoninergici).
Pazienti affetti da gastrite, ulcera gastrica o duodenale potrebbero mostrare effetti collaterali anche piuttosto seri, per cui è sempre consigliabile chiedere un parere al proprio medico curante.
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