Maker faire, la rivoluzione green passa anche di qui
Si è concluso domenica 3 dicembre il quinto appuntamento con il Maker Faire, la fiera evento dedicata all’innovazione tecnologica europea. In appena tre giorni di manifestazione all’interno dei padiglioni de La nuova fiera di Roma si è discusso di numeroso tematica, passando dalla manifattura digitale al cibo del futuro, dalla robotica al biohacking, dall’impresa 4.0 ai droni, dall’intelligenza artificiale all’agricoltura 4.0 passando per big data e IoT, meccatronica e automazione. Ogni giorno centinaia d’innovazioni cambiano il nostro modo di vivere, produrre e rapportarci con gli altri e con la realtà che ci circonda. Ogni giorno migliaia di persone usano il proprio talento e le proprie mani per dare forma al mondo che ci aspetta. Quello che accade ogni giorno è stato… per ben tre giorni sotto gli occhi di tutti, a Roma!
Maker faire, il futuro è qui
La manifestazione si è inaugurata con un appuntamento di prim’ordine dal titolo “The Future in the Making”, due ore e mezza di intenso dibattito alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda e con gli interventi di Matt Anderson, Chief Digital Officer e Presidente di Arrow Electronics, Nikolas Albarran, Ingegnere capo di MakerHealth, Jessie Mooberry, Capo dispiegamento di Altiscope, un A^3 del progetto Airbus finalizzato a riunire decisori politici, tecnologi e Ong per modernizzare la gestione del traffico aereo, Valentina Sumini, laureata in Ingegneria al Politecnico di Torino e vincitrice di una borsa di studio grazie alla quale sta trascorrendo un anno al MIT di Boston dove fa parte di un team di studenti e ricercatori che ha vinto una gara indetta dalla Nasa, Paolo Merialdo, Professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli studi Roma Tre, con attività di ricerca che si concentrano sullo studio di tecniche e metodi per l’estrazione di dati e conoscenza da web, co-founder di Innovaction Lab… e tantissime altre eccellenze nostrane e non solo.
Maker faire, maker green
Tra gli eventi che hanno lasciato il segno nel maker faire, di sicuro interesse per i lettori di green.it crediamo sia doveroso segnalare il workshop Rural Hack Open Source Hardware in Agriculture, realizzato in collaborazione con Officine Innesto, un workshop dove ci si è potuti “sporcare le mani” sia con la terra sia con l’elettronica e dove sono stati mostrati diversi modi per trasformare i dati dei sensori in attivazioni di valvole o relay. Il percorso formativo si basa su due livelli: un’introduzione al movimento dell’Open Hardware, declinato alla crescita di piante in luoghi piccoli o urbani e la costruzione di macchinari utili in agricoltura, come piattaforme e centraline per controllare i livelli di umidità di terra, aria, temperatura e luce. Nel settore agricolo, la possibilità di creare i propri attrezzi seguendo le proprie esigenze e generando valore collettivo, condividendo le proprie esperienze e le pratiche adottate, seguendo una logica open, può incrementare l’autonomia degli agricoltori e il valore delle comunità.
Modellare in 3D e fabbricare con il cartone
Si è trattato di un interessante corso che ha mostrato le possibilità di modellazione tridimensionale e di fabbricazione digitale offerte agli artigiani ed alle aziende che lavorano con il cartone. Durante il corso sono stati approfonditi i limiti e le opportunità delle tecnologie CNC e si come ottimizzare il design dell’oggetto, per rispondere sia alle caratteristiche tecnologiche della macchina, sia agli obiettivi del disegno. Il fine è stato quello di mostrare ai partecipanti nuovi scenari di produzione ed opportunità di crescita offerti dai processi di digitalizzazione della manifattura e di accompagnarli verso un modello di produzione innovativo.
Scoprendo il futuro del cibo
Il futuro del cibo è un futuro che dovrà abbracciare le sfide della complessità. In una prospettiva di smart agrifood la dimensione rilevante non può essere solo quella di robot e droni che si sostituiscono a tutto il patrimonio di conoscenza che c’è dietro tutta la filiera del cibo : dalla terra ai fornelli. Anche grazie all’enorme lavoro portato avanti dalla Maker Faire, in questi anni è esplosa ed è ormai alla portata di tutti la cultura DIY (fai da te) nel campo della robotica e della sensoristica di precisione. Il trasferimento tecnologico, in un framework di Agrifood4.0, può favorire pratiche virtuose e nel contempo ridurre al minimo lo spreco energetico, ottimizzando e automatizzando alcuni procedimenti. I protagonisti delle principali esperienze internazionali hanno condiviso con la platea il loro percorso per discutere tutto insieme quale approccio risponde meglio alle necessità dell’ecosistema italiano.
Lo vediamo sempre più spesso che le tematiche della sostenibilità, dell’agricoltura e del cibo passano sempre più frequentemente per le maglie dell’innovazione tecnologica. Non dobbiamo quindi stupirci e anzi dovremo immaginarci sempre più eventi legati a questo connubio che, ne siamo certi, porterà delle ottime novità per tutti noi.
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