Leoni asiatici: in via d’estinzione, ma comunque troppi?
Il WWF definisce il leone come il “perseguitato re degli animali”. E in effetti questo maestoso felino è minacciato seriamente: più nello specifico, si tratta di stato di vulnerabilità per il leone africano, di pericolo critico per i leoni dell’Africa occidentale e di pericolo di estinzione vero e proprio per il leone asiatico. Un tempo questi mammiferi erano presenti non solo in Africa, ma anche in Europa, in Medio Oriente e in India, in un’area sconfinata. Oggi, invece, si trovano leoni unicamente in poche regioni dell’Africa centrale e meridionale, nonché in un piccolo stato dell’India. Di fatto, l’habitat originario di questi animali è andato quasi completamente perduto: lì dove i leoni cacciavano, oggi ci sono pascoli gestiti dall’uomo. E di certo a rendere la situazione ancora peggiore è stato – ed è tutt’oggi – il bracconaggio, dei leoni stessi come delle sue prede.
Ecco allora che, in uno scenario in cui il leone è visto come un animale a rischio estinzione, sembra paradossale il problema che sta nascendo in India, dove i leoni asiatici sembrano persino troppi. Che cosa sta accadendo nello stato indiano di Gujarat?
I leoni asiatici dello stato di Gujarat
I leoni asiatici vivono esclusivamente in India: si tratta di una particolare sottospecie, indicata con il nome scientifico di Panthera leo persica, a serio rischio di estinzione. Ma questi leoni asiatici non sono distributi in alcun modo nel grande paese indiano. Sono anzi tutti quanti in un unico stato, Gujarat, il più occidentale della penisola. Qui c’è il parco nazionale Gir, l’unico posto al mondo al di fuori dell’Africa in cui un leone può essere visto nel suo habitat naturale. Ecco, sicuramente è possibile dire che negli ultimi decenni lo stato di Guajarat ha fatto molto per incrementare il numero dei leoni asiatici, strappando pian piano la specie dall’estinzione. Attualmente si contano circa 400 esemplari nel parco del Gir, e altri 300 circa in altre parti dello stato. La popolazione è aumentata a tal punto da rendere il parco del Gir troppo stretto: questo santuario dei leoni asiatici può essere definito senza dubbio sovrappopolato, con i leoni che di conseguenza vagano sempre più spesso vicino ai villaggi e alle zone costiere. Ecco allora che negli ultimi anni si sono levate molte voci per convincere il governo di Gujarat a trasferire una parte dei leoni asiatici in altre parti dell’India, così da dare loro lo spazio di cui necessitano, per prevenire tra le altre cose anche il formarsi di pericolose malattie, date per l’appunto dall’eccessiva vicinanza. Peccato che lo stato di Gujarat abbia risposto più volte picche, probabilmente guidato in buona parte dal desiderio di restare l’unico stato in cui è presente il leone asiatico, con tutti i vantaggi che questo può comportare. Nemmeno una ingiunzione del 2013 da parte della Corte Suprema è servita per far cambiare idea alle autorità.
Le proteste di Wildlife Conservation Trust
Un evento positivo come l’aumento della popolazione dei leoni asiatici sta quindi causando paradossalmente dei problemi. Per mettere a tacere i lamenti, il governo di Gujarat ha dichiarato di voler trasferire parte dei leoni in un altro santuario del proprio territorio, ovvero nel Barda Wildlife Sanctuary: in tutto – è stato affermato – 40 leoni asiatici sarebbero già pronti per cambiare casa, per arrivare in un parco che può contare su un alto numero di specie erbivore. Il presidente di Wildlife Conservation Trust, Anish Andheria, ha però bollato come “espediente fuorviante” questa decisione da parte di Gujarat: già diversi leoni sarebbero stati spostati a Barda, che quindi non può rappresentare da nessun punto di vista una soluzione a un problema grave. L’unica soluzione, per Andheria, è quella di distribuire i leoni asiatici in altre parti dell’India, per dare loro lo spazio che meritano.
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