Olio di palma e cacao: legge EU contro la deforestazione
Agricoltura

Olio di palma e cacao: legge EU contro la deforestazione

Stando alla FAO, tra il 1990 e il 2020 sono andati persi circa 420 milioni di ettari di foresta. La deforestazione in questo lasso di tempo ha quindi raso al suolo un’area pari all’area dell’intera Unione Europea. E certo, le foreste scomparse sono soprattutto lontane, concentrate in larga parte in Ammazzonia, in Congo e nel Sud-est asiatico. In Unione Europea, invece, nello stesso arco di tempo le foreste sono al contrario aumentate, con la superficie complessiva che è cresciuta del 10%. Occhio: questo non vuol dire affatto che noi europei non abbiamo responsabilità per quanto riguarda la perdita di milioni di ettari di alberi. Il fatto che non siano le nostre foreste a sparire ci dice soltanto che stiamo facendo danni altrove. Perché anche qui in Europa si consumano in grosse quantità prodotti come l’olio di palma e il cacao, legati molto spesso a doppio filo con la deforestazione. Ma le cose potrebbero cambiare: l’Unione Europea sta infatti mettendo a punto una legge volta a vietare l’importazione di prodotti la cui produzione è legata alla deforestazione.

La legge EU contro la deforestazione

La legge EU contro la deforestazione, e più nello specifico contro all’importazione di prodotti che comportano l’abbattimento di foreste, deve ancora essere promulgata. Per ora è approdata nel Parlamento, dal quale dovrà passare al Consiglio e quindi nuovamente al Parlamento, dove potrà essere approvata nella sua forma finale per entrare in vigore. Come ha spiegato il presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo Pascal Canfin questa è «la prima legge al mondo contro la deforestazione» con il divieto che porta a bloccare l’importazione di diversi prodotti legati a pratiche poco sostenibili. Si parla dei derivati dell’olio di palma, del carbone, della gomma e via dicendo, un accordo storico che quindi oltrepassa i limiti dei soli prodotti alimentari. La Commissione Europea avrà il compito di classificare i paesi produttori, per mettere in campo poi dei controlli specifici sulle diverse filiere. Da quel momento in poi, chi importerà prodotti vietati andrà incontro a pesanti sanzioni.

Le responsabilità dell’Unione Europea in campo di deforestazione

A rimarcare il fatto che l’Unione Europea è tutt’altro che estranea al problema della deforestazione è tra gli altri uno studio del WWF. Stando ai dati in suo possesso, l’organizzazione internazionale ha dimostrato che l’UE è responsabile del 16% della deforestazione globale, proprio a causa delle importazioni finora permesse. Guardando alla questione da questo punto di vista, l’UE risulta essere il secondo più importante distruttore di foreste tropicali al mondo, immediatamente dopo la Cina. Questo perché sono davvero tanti i prodotti d’importazione che comportano piccole e grandi deforestazioni. Si parte per l’appunto con l’olio di palma, ma si continua con il caffè, con la soia, con il cioccolato, con la carne, con la gomma, e ovviamente con il legno. Nel momento in cui la legge UE contro la deforestazione diventerà realtà, solamente i prodotti che vanteranno delle filiere sostenibili – dal punto di vista della salvaguardia delle foreste – potranno effettivamente essere importanti. Di certo questo sarà un cambiamento importante per il mercato globale, un passo storico che doveva essere fatto già molti anni fa.

Come è noto la deforestazione comporta infatti tanti effetti tutt’altro che positivi. Si pensi all’intensificarsi dell’effetto serra, per la riduzione delle foreste in grado di assorbire anidride carbonica; ma anche alle minacce alla biodiversità, al rischi idrogeologici, all’impoverimento del suolo e allo sconvolgimento delle comunità locali. Si spera quindi che la legge venga approvata in tempi brevi, e che costituisca un primo importante passo verso la messa al bando su larga scala delle colture e delle filiere che contemplano fenomeni di disboscamento.