Le tecnologie low carbon sono un buon investimento, parola di big
Intel, Walmart e Alphabet sono solo alcuni esempi di grandi marchi che hanno investito in tecnologie low carbon, tecnologie con una impronta ecologica ridotta, che impattano meno sull’ambiente. Secondo i loro dirigenti investire in questo settore è un buon affare, soprattutto se riescono a risolvere alcuni dei problemi che affliggono l’umanità. Protagonisti in recenti incontri sui cambiamenti climatici, a San Francisco e New York i dirigenti di queste grandi aziende hanno espresso il loro punto di vista sui cambiamenti climatici. Secondo il Bloomberg New Energy Finance nel 2017 gli investimenti in energia pulita stanno per uguagliare o superare i 287,5 miliardi di dollari dello scorso anno; i principali investimenti sono in progetti che riguardano fotovoltaico ed eolico ma gli investimenti nelle start-up, e più in generale, in tecnologie low carbon, hanno raggiunto i 190 milioni di dollari, registrando un +2% rispetto al 2016.
In quali tecnologie low carbon investono i big?
Dopo aver investito in energie rinnovabili ed efficienza energetica il colosso della Silicon Valley sta puntando molto sui veicoli a guida autonoma e sensori intelligenti in grado di gestire l’energia in modo più efficiente. Si tratta di sistemi basati sull’ intelligenza artificiale in grado di ottimizzare i consumi energetici ed abbattere le emissioni di gas serra. Per Intel il cambiamento climatico è un’opportunità di transizione verso un’economia basata su tecnologie low carbon. Todd Brady, direttore della sostenibilità di Intel dichiara: “Abbiamo investito molto in veicoli autonomi e in tecnologie in grado di rendere smart edifici, case e qualunque infrastruttura voglia avere maggiore efficienza e ridurre le emissioni di gas serra”. Intel è impegnata su alcuni grossi progetti con BMW, Delphi ed Alphabet. In particolare, con per quest’ultimo sta curando tutta la parte relativa alla sensoristica e connettività di Waymo, il progetto Alphabet dedicato alla guida automatica.
Guida autonoma al centro degli interessi dei big
I veicoli a guida autonoma sono forse uno degli esempi più lampanti di tecnologie low carbon che attualmente stanno attirando gli interessi delle grandi compagnie. Per Alphabet, società del gruppo Google promotrice di Waymo, il progetto impegnato nello sviluppo delle auto a guida automatica, entro i prossimi 5 anni vedere automobili senza un uomo al volante potrebbe diventare “normale”. I vantaggi di avere un computer alla guida di un auto potrebbero essere diversi: efficienza nei consumi di carburante, minori emissioni di inquinanti grazie ad una guida più ecologica, meno tempo passato in auto grazie al calcolo del percorso migliore in tempo reale. E per la prima volta lo scorso ottobre per le strade di Phoenix, in Arizona, si è vista un auto a guida automatica.
Ma l’intelligenza artificiale può andare ben altre la guida automatica: DeepMint, una società di intelligenza artificiale, ha aiutato Big G a ridurre del 40% l’energia necessaria per raffreddare i suoi data center, permettendo a Google di risparmiare soldi ed emissioni inquinanti. Altri esempi di tecnologie low carbon li offrono Dandelion, una start-up che offre sistemi geotermici di prossima generazione utili al riscaldamento e al raffrescamento delle case. Ed ancora Flux.io, un software di condivisione dati per la progettazione edilizia.
Walmart, il colosso del commercio, ha in programma di testare furgoni elettrici targati Tesla. Una sperimentazione che servirà a ridurre costi e consumo di carburante, aumentando così l’efficienza e la produttività. Dal 2005 al 2015 la catena di commercio più famosa al mondo ha già ridotto drasticamente le sue emissioni e risparmiato più di un miliardo di dollari in carburanti. Il suo obiettivo è di ridurre le emissioni di gas serra di un gigaton entro il 2030.
Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite entro il 2050 ci saranno 9 miliardi di persone sulla Terra, la domanda di risorse naturali sarà così elevata che serviranno due pianeti per soddisfare le richieste. Abbiamo bisogno di una società basata sull’economia circolare e sulle tecnologie low carbon se vogliamo avere un futuro.
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