Lamantino: perchè è a rischio estinzione?
Il termine lamantino viene utilizzato per chiamare un mammifero acquatico dall’aspetto dolce e tenero.
Il suo nome scientifico è Trichechus e in natura esistono le seguenti tre specie:
– Trichechus senegalensis: conosciuto anche come manato africano o lamantino africano, vive nei fiumi e nelle acque marine della costa dell’Africa;
– Trichechus manatus o lamantino dei Caraibi: come dice il nome stesso, questo animale abita appunto nelle zone caraibiche come Brasile, Venezuela e America Centrale.
In questa specie è inclusa anche quella del lamantino della Florida;
– Trichechus inunguis oppure lamantino amazzonico: oltre ad avere delle dimensioni più contenute rispetto alle altre due specie, è l’unico a vivere solo in acque dolci, tanto che è possibile trovarlo nel bacino del Rio delle Amazzoni.
Caratteristiche del lamantino
Il lamantino è caratterizzato da una coda tondeggiante che ricorda la forma di una racchetta ed è sprovvisto della terza vertebra cervicale.
Le narici sono inoltre situate all’estremità del muso e i suoi denti sono tutti uguali fra loro, senza canini e incisivi, i quali vengono sostituiti per tutto il corso della sua vita, la cui aspettativa corrisponde a cinquanta-sessant’anni.
Un lamantino adulto può raggiungere un peso di circa cinquecento chili e una lunghezza di tre metri.
Un cucciolo alla nascita pesa invece sui trenta chili.
Parlando invece del metodo di comunicazione con i suoi simili, questo animale, dato che non possiede le corde vocali, emette una sorta di squittio e cinguettio.
Come si riproduce
Durante il periodo riproduttivo, le femmine vengono accompagnate da un gruppo formato da sei-otto maschi, con i quali si accoppiano.
Dalla gestazione, che dura tredici mesi, nasce solamente un cucciolo.
Quest’ultimo, sebbene venga allattato per circa un anno, dopo qualche settimana può già nutrirsi di vegetali.
Il piccolo rimane insieme alla madre fino ai due anni, così da imparare sia le rotte degli spostamenti, sia a conoscere le piante da mangiare e i luoghi in cui trovarle.
L’età riproduttiva di questa specie animale si raggiunge tra i quattro e gli otto anni.
Lamantino habitat e alimentazione
In base alla specie, l’habitat del lamantino può essere l’America del Sud (a patto che i Paesi siano bagnati dal Rio delle Amazzoni), la Florida, l’Angola e il Senegal.
Questo animale, che solitamente preferisce la solitudine o al massimo la compagnia di pochi esemplari (i gruppi sono composti da dodici membri), è erbivoro e si ciba pertanto di piante marine oppure alghe.
Dato il basso apporto calorico dei suddetti alimenti, il mammifero in questione è obbligato a mangiarne circa cinquanta chili al giorno, anche se, grazie alle ingenti riserve di grasso e al metabolismo piuttosto basso, riesce a digiunare per molti mesi.
Perché il lamantino rischia l’estinzione?
Questo simpaticissimo mammifero rischia l’estinzione a causa di diversi fattori, in primis la scarsità di piante marine e alghe nelle acque da esso popolate.
Non bisogna inoltre tralasciare l’inquinamento di mari e fiumi, le conseguenze scatenate dalle variazioni climatiche e il fatto che le femmine partoriscono un solo cucciolo per gravidanza.
Ma non è tutto, in quanto può succedere che, dati i suoi movimenti estremamente lenti e la bassa profondità dell’acqua in cui è solito nuotare (non supera mai i cinque metri), si scontri contro le imbarcazioni e ingerisca senza accorgersene dei materiali da pesca, basti pensare alle reti e ai fili di nylon impiegati dai pescatori.
Inutile dire che gli oggetti in plastica danneggiano irrimediabilmente il suo apparato digerente fino a causarne il decesso.
Infine il Trichechus è spesso vittima della caccia illegale, che ha lo scopo di ricavare la pelle, la carne e il grasso da utilizzare in cucina oppure in campo medico.
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