La fine della plastica potrebbe essere vicina
Gli esseri umani fanno un uso indiscriminato della plastica. Siamo sommersi dalle materie plastiche, guardatevi attorno, qualunque oggetto sia attorno a voi ne contiene sicuramente una percentuale più o meno grande. La fine della plastica sembra utopia. Si stima che entro il 2021 in tutto il mondo si utilizzeranno fino a mezzo trilione di bottiglie di plastica; ogni anno 8 milioni di tonnellate di materie plastiche finiscono nei mari di tutto il mondo con impatti sull’ecosistema (e sulla salute umana) devastanti. Mentre nel mondo si moltiplicano le iniziative per ridurre l’utilizzo della plastica, i governi non rimangono a guardare: l’Europa ha avviato un programma per assicurarsi che tutti gli imballaggi utilizzati nei paesi della UE siano riutilizzabili o riciclabili entro il 2030. Preoccupata dell’impatto che la plastica può avere sull’ambiente, Bruxelles (con un investimento di 350 milioni di euro) è alla ricerca di una strategia che possa ridurre gli sprechi e rendere la fine della plastica una realtà. Anche la Cina, dopo anni in cui è stata disponibile ad accogliere la plastica proveniente dai paesi esteri, ha deciso di vietare l’importazione di qualunque materiale riciclabile.
Quando potremo festeggiare la fine della plastica?
Difficile dire quando potremo dire addio all’uso indiscriminato della plastica. Molti grandi marchi si stanno muovendo sia per soddisfare le richieste dei governi di prestare più attenzione all’impatto delle attività produttive sull’ambiente e soprattutto per non perdere quella fetta di consumatori più attenti alle tematiche legate alla sostenibilità. La fine della plastica si avvicina sempre di più. McDonald’s ha dichiarato che entro il 2025, tutte le sue sedi utilizzeranno imballaggi riciclati o provenienti da una filiera sostenibile certificati. Iceland Foods, una grande catena di supermercati del Regno Unito specializzata in prodotti alimentari surgelati, ha annunciato che eliminerà gli imballaggi in plastica entro la fine del 2023. Il colosso asiatico del cibo Wagamama ha dichiarato che dal prossimo 22 aprile, Earth Day 2018, al posto delle cannucce di plastica, verranno offerte cannucce biodegradabili. Iniziative simili si moltiplicano ogni giorno e in ogni parte del mondo: Coca Cola, Danone, Mars, Procter & Gamble, tutti marchi impegnati pronti a collaborare per la fine della plastica.
L’Europa preoccupata per l’invasione della plastica
Frans Timmermans, vicepresidente della commissione europea ha dichiarato: “gli oggetti in plastica monouso vengono prodotti in cinque secondi, si utilizzano per cinque minuti e richiedono 500 anni per degradarsi. Occorre uno sforzo enorme se vogliamo raggiungere la fine della plastica”. I livelli di inquinamento dei mari è altissimo, si stima che nel 2050 ci sarà più plastica che pesce; per questo nel mese di dicembre, circa 200 paesi hanno firmato una risoluzione delle Nazioni Unite per eliminare l’inquinamento di plastica in mare. “E’ una questione di mentalità – aggiunge Timmermans – i consumatori dovranno abituarsi al fatto che alcuni dei prodotti che hanno sempre acquistato sono stati eliminati. Una delle sfide sarà quella di spiegare ai consumatori che avranno meno scelta in termini di colori delle bottiglie, ma sono sicuro che la gente capirà che non potrà acquistare quella vivace bottiglia di colore verde perché non può essere riciclata”.
L’UE sta valutando la possibilità di introdurre una tassa per gli oggetti in plastica monouso, una strategia che potrebbe in qualche modo rappresentare una forma di sostegno al bilancio. La fine della plastica è ancora lontana, siamo solo agli inizi e la strada intrapresa, pur essendo in salita, è quella giusta. Tutte le iniziative messe in atto per ridurre l’uso della plastica sono fondamentali se vogliamo ripulire i nostri oceani e preservare la Terra dal soffocamento da plastica.
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