L’ alternativa ecologica alle piume esiste. Alla ribalta le nuove e calde imbottiture per giacche e piumini
Oggi sono tanti i materiali che ci forniscono un’ alternativa ecologica alle piume. Grazie a mais, bambù e altre fibre vegetali possiamo trascorrere l’inverno al caldo senza arrecare inutili sofferenze agli animali e senza inquinare il pianeta.
Il mercato delle piume
Sempre più persone, quando devono acquistare un piumino per il letto o una giacca invernale, si trovano davanti ad un problema. Di che cosa è fatto?
Più o meno tutti hanno potuto constatare, anche grazie alla famosa puntata di Report “siamo tutte oche”, quanto la spiumatura degli animali vivi sia dolorosa e spesso letale per i volatili.
L’articolo 19 del Decreto Legislativo 146/2001 vieta la spiumatura di animali viventi ma, oltre al fatto che tale legge si è ammorbidita durante il tempo e attraverso le varie legislature, in Italia è legale importare dall’estero le piume ottenute con questa tremenda pratica.
Le oche ne diventano vittime a partire dai due mesi di vita quando le loro piume sono più morbide di quelle degli esemplari adulti.
Le piume spesso vengono concepite dalle persone come “accessori”, ma in realtà rappresentano uno strumento vitale attraverso il quale l’animale riesce a regolare la propria temperatura corporea.
Oggi però è sempre più diffusa la consapevolezza che, ai tempi d’oggi, dotati di tutte le nuove tecnologie, non sia indispensabile il maltrattamento o la sofferenza di un animale per garantirci confort nei mesi più freddi dell’anno… E che anzi l’animale possa vivere ed interagire felice con la nostra economia!
Se una volta quindi il consumatore amico dell’ambiente e attento all’etica faceva attenzione agli inserti in pelliccia animale, oggi getta un occhio anche all’etichetta per capire di cosa sia costituita l’imbottitura.
Per la maggior parte dei consumatori questa particolare attenzione deriva da dilemmi morali legati alla sofferenza e al maltrattamento degli animali ma, oltre alle scelte cruelty free, la preferenza viene accordata anche a materiali naturali o, se sintetici, riciclati.
L’ alternativa ecologica alle piume esiste
Dormire in un letto cruelty free si può.
Una volta era la prassi: non si buttava via nulla! I materassi venivano riempiti con le foglie del mais, scarto della produzione agricola.
Ora il cerchio si chiude e questo vegetale torna nei nostri letti, questa volta nei piumini: proprio dalla lavorazione del mais si ottiene infatti il PLA, fibra biodegradabile e molto morbida. Se combinato con l’aloe protegge la nostra pelle da batteri e funghi, è anallergico e si lava tranquillamente in lavatrice a temperature medio-alte.
Se vogliamo un materiale che dia un tocco “esotico” al nostro letto possiamo anche scegliere i piumoni in bambù: antibatterico, resistente e riesce a regolare addirittura la nostra umidità corporea durante il riposo. Le piantagioni di bambù sono sostenibili in quanto queste piante, oltre a crescere molto velocemente, sono vere e proprie aspirapolveri di anidride carbonica.
Una menzione speciale va poi alle fibre leggere, calde e traspiranti ottenute dagli scarti del legno: il Tencel, proveniente dal legno di faggio, e il Lenpur ottenuto dal pino bianco e assolutamente consigliabile a coloro che hanno problemi dermatologici: viene indicato infatti in presenza di allergie e dermatiti.
Alla moda, al caldo, ecologici
Possiamo quindi dormire sonni tranquilli senza pesi sulla coscienza.
Ma quando giriamo indaffarati in città o facciamo una passeggiata tra gli alberi spogli?
L’ alternativa ecologica alle piume esiste anche per i nostri giacconi. E non si tratta solo di fibre naturali.
La moda, e anche l’alta moda sempre un po’ più creativa, si sta interessando al riutilizzo di materiali di scarto e ai materiali riciclati.
Il brand Saldarini since 1882 usa fiocchi di cashmere. Recupera gli scarti di lavorazione del prezioso filato e li “taglia” con aria compressa in modo da renderli più gonfi, caldi e leggeri della piuma. In questo modo il marchio rimette in circolo scarti che andrebbero buttati.
Ecoalf punta invece sulla pulizia del mare. Le sue giacche sono state definite “piumini spazzini” in quanto il loro calore viene garantito dalla lavorazione di materiali riciclati recuperati dal mare: plastiche ma anche reti da pesca!
Stone island invece ha lanciato “primaloft”, alternativa ecologica alle piume d’oca altamente performante a bassissime temperature. E’ un materiale riciclabile ed è lui stesso un un prodotto NASA “riciclato”: negli anni d’oro dell’esplorazione spaziale era usato per foderare gli shuttle.
Le piume, che come abbiamo visto sono assolutamente “superate” a livello di calore e gestione dell’umidità corporea, possono inoltre essere recuperate da vecchie giacche.
“Il piumino detta ancora legge quest’anno, un po’ per la sua praticità, comodità, abbastanza insostituibile. Cerchiamo di essere più ecologici possibile, abbiamo iniziato con questa piuma riciclata, che devo dire ha trovato sicuramente molta simpatia verso i clienti e quindi tenteremo di portare avanti questa storia ecologica e di recycle anche per il futuro anche su altri materiali” Enzo Fusco, Pitti Uomo 2018
Un mondo di opportunità
Al giorno d’oggi non possiamo chiudere semplicemente gli occhi. Siamo informati o comunque abbiamo i mezzi per farlo.
Possiamo scegliere di non usare le piume d’oca ma non per questo dobbiamo per forza virare sui materiali sintetici.
Insomma, la scelta non è tra l’animale e l’inquinamento: le vie di mezzo esistono, sono molto varie e ben distribuite sul mercato. Basta avere un occhio attento e una buona dose di consapevolezza… Nonché di buon gusto!
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