Kebari e FutureFeed, le innovazioni green nate da fondi statali
Un’alga speciale inserita nel mangime per gli animali che riesce a ridurre la produzione di metano derivante dalle flatulenze dei bovini e un orzo a basso contenuto di glutine creato ad hoc per i celiaci. Sono solo alcune delle innovazioni green lanciate nelle ultime settimane grazie ai 200 milioni di dollari che l’Australia ha messo a disposizione di università e centri di ricerca dal dicembre 2016. Il ministro della scienza australiano Greg Hunt ha spiegato che il governo ha scelto di stanziare questi fondi per stimolare la nascita di nuove start-up con idee innovative, che riescano finalmente a tradurre le loro proposte in prodotti commerciali e, di conseguenza, anche i nuovi posti di lavoro.
“Questo fondo riuscirà ad unire il gap tra scienza e industria – ha dichiarato Hunt – e permetterà a innovatori e scienziati di piazzare i loro prodotti sul mercato in maniera molto più rapida e semplice di quella attuale. Si tratta di massimizzare il valore della ricerca e far emergere nuovi importanti scoperte fatte al di fuori dei laboratori”.
Per la prima decade il governo contribuirà con 70 milioni, mentre altri 30 milioni proverranno da Csiro, l’organizzazione australiana che si occupa di fare ricerca in campo industriale. I rimanenti 100 milioni saranno invece ricavati con investimenti da parte di aziende private.
FutureFeed: l’alga per diminuire i gas effetto serra
Il progetto FutureFeed si propone di migliorare la produttività degli allevamenti bovini e migliorare simultaneamente la qualità dell’aria, riducendo le emissioni di gas serra. Ma come sono collegati questi due fattori? Secondo il dottor Dario Caro e il professor Simone Bastianoni del gruppo di Ecodinamica dell’Università di Siena, le emissioni di gas serra ricollegabili alle flatulenze del bestiame sono aumentate e dal 1961 al 2010 del 51% e sono responsabili complessivamente di circa il 10% delle emissioni totali globali.
L’alga Asparagopsis, che presenta particolari sostanze contenenti bromo, viene inserita nel mangime degli animali e grazie ad alcune reazioni chimiche riesce a distruggere gli enzimi che producono gas come il metano o simili durante la digestione. La scoperta è stata fatta da un agricoltore canadese che ha notato la crescita più rapida del suo bestiame rispetto ad altri. Indagando, si è accorto che i suoi animali, che venivano tenuti in un terreno nei pressi del mare, si nutrivano di questa alga e ha deciso di farla analizzare, scoprendo così le sue proprietà, oltre a quelle nutritive anche quelle legate alla trasformazione degli elementi. Future Feed quindi non ha solo benefici nel processo di crescita del bestiame ma può contribuire a diminuire notevolmente l’impatto ambientale degli allevamenti bovini.
Kebari, l’orzo (quasi) senza di glutine della start-up Csiro
La birra Radeberger Pionier è stata lanciata sul mercato tedesco ad aprile 2016 ed è il primo prodotto realizzato con l’orzo Kebari, sviluppato dall’organizzazione Csiro. La particolarità? Il grano in questione è (quasi) senza glutine, sviluppato ad hoc per celiaci. Il glutine contenuto in questa coltura è infatti ridotto a meno di cinque parti per milione e può quindi essere considerato un prodotto gluten-free, in accordo con gli standard dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, che prevedono di poter utilizzare questa etichetta solo quando il prodotto presenta una quantità di glutine inferiore alle 20 parti per milione. Non è così invece in Australia e in Nuova Zelanda dove la legislazione vigente non permette a questo prodotto di essere commercializzato come senza glutine.
Kebari è stato sviluppato attraverso il progetto Coeliac Friendly Cereals, nato dalla collaborazione di Csiro e la Grains Research and Development Corporation (GRDC).
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