Italia, paese delle frane
LO PENISOLA FRAGILE. Non c’è paese in Europa che si sgretoli quanto l’Italia. E no, non stiamo parlando di crisi economica o di posti lavorativi: nel senso letterale, il terreno del nostro paese si sta dimostrando estremamente fragile. Delle 700 mila frane censite in tutto il continente, ben 500 mila hanno avuto luogo in Italia. Ogni anno sul nostro suolo nazionale si contano tra le 1000 e le 2000 frane, con un buon 10% di esse definite pericolose per le persone e per gli edifici.
UN BOLLETTINO DI GUERRA. I tragici eventi che hanno segnato le ultime settimane ne sono solo l’ennesima conferma: il fenomeno delle frane in Italia è in aumento. Basta guardare ai numeri per rendersene conto: tra il 1850 e il 1899 le vittime di frane in Italia sono state 614, per aumentare a 1207 nella prima metà del ‘900; tra il 1950 e il 2008 sono state invece contate 4103 vittime di eventi franosi. Una drammatica escalation, che ha portato le frane ad essere seconde solo ai terremoti per numero di vittime.
LA RESPONSABILITÀ UMANA. Stando ai dati dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), in Italia la popolazione esposta ad eventi franosi supera il milione di persone. Ma se una buona parte di questi smottamenti può essere ricondotta a puri fenomeni naturali, c’è una grossa fetta di frane che è fisiologicamente causata dalle attività umane. Il primo degli errori italiani riguarda lo sconsiderato consumo del suolo, il quale, secondo i dati ambientali dell’Ispra, «procede al ritmo di 7 metri quadrati al secondo, pari a 100 campi di calcio al giorno». Questa esasperata cementificazione non fa ovviamente che peggiorare la già fragile struttura orografica del territorio collinare-montano italiano.
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