Impresa ed economia circolare, 4 storie
Quando parliamo di economia circolare, parliamo di un modello economico incentrato sulla progettazione e produzione di prodotti, componenti e materiali che possono essere riutilizzati, rigenerati, e riciclati. Questo modello è sempre più appoggiato dal sistema politico e promette anche grandi vantaggi per il settore privato. C’è chi è pronto a scommettere che sarà il rapporto tra impresa ed economia circolare a guidare la crescita economica di un futuro non troppo distante!
Impresa ed economia circolare
Impresa ed economia circolare. Sono questi gli ingredienti per accelerare l’innovazione. Secondo Accenture, un importante passaggio verso questo tipo di economia arriverà a generare entro il 2030 un potenziale economico di 4,5 trilioni di dollari. Come possiamo fare nostra la visione di un’economia circolare – che immagina un mondo senza rifiuti – e a tradurla in un’azione proficua remunerativa?
Un’economia più forte e competitiva
Negli Stati Uniti, tramite la Fondazione Corporate Citizenship Center, un’organizzazione no-profit che controlla l’agenda dell’economia circolare, è stato rilasciato un nuovo rapporto che illustra come le aziende stiano traducendo in azioni concrete le iniziali velleità di economia circolare. Lo studio in particolare approfondisce come questo lavoro a sua volta azioni un processo virtuoso capace di migliorare le capacità di impresa ed economia circolare e quindi dando risultati positivi in termini di produttività, riduzione degli sprechi e inefficienze.
Quattro Case Histories
Sono quattro, in particolare, i casi specifici e virtuosi di aziende ed economia circolare che negli stati uniti stanno in un certo senso facendo scuola. Diamogli uno sguardo cercando di comprenderne i punti di forza che hanno reso possibile un attacco al mercato e una crescita economica.
1) Aramark: mangiare e ridurre i rifiuti alimentari
Aramark è un fornitore di servizi di ristorazione. L’obiettivo dell’azienda è la riduzione degli sprechi di cibo del 50% entro il 2030. Nel 2016, Aramark ha avviato una nuova piattaforma di lavoro in tutti i 161 stabilimenti, arrivando a tagliare i rifiuti alimentari del 44% e riducendo la quantità di materiali inviati in discarica di 479 tonnellate. Nei casi di sovrapproduzione, il cibo viene donato alle agenzie di aiuti alimentari locali o inviato alle ditte che producono compostaggio.
2) EILEEN FISHER e il percorso al 100% circolarità
L’azienda d’abbigliamento Eileen Fisher ha dato vita a un programma di ritiro abiti usati dove sia i clienti sia i dipendenti possono portare un abito del marchio ormai dismesso e ottenere fino a un credito massimo di 5 dollari a pezzo. Questo programma è iniziato nel 2009 con il nome di Green Eileen e i fondi raccolti sono donati alle organizzazioni che sostengono le donne, le ragazze, e l’ambiente.
Nel 2017 Fisher ha lanciato una novità: verrà messo in atto un programma di ritiro dove saranno presi in consegna abiti leggermente difettati che verranno riparati e rimessi in vendita. Dal 2009 a oggi l’azienda ha recuperato 800 mila capi dismessi e ha donato oltre 2 milioni di dollari in beneficenza.
3) Intel e il valore nel materiale di scarto
L’azienda produttrice di chip ha fissato un obiettivo: riciclare il 90% dei propri rifiuti non pericolosi. Dal 2008, Intel ha riciclato il 75% del totale dei rifiuti generati dalle sue operazioni attraverso riciclaggio, il recupero e il riutilizzo. Intel ha sviluppato anche un sistema per recuperare rame solido. Questo processo è stato replicato nei siti produttivi e più di due terzi dei rifiuti sono stati recuperati nel 2016. Inoltre, nel corso degli ultimi dieci anni Intel ha donato più di mille libbre di rame all’Arizona State University per la creazione di opere d’arte.
4) Johnson Controls: per chiudere il ciclo batterie per automobili
Johnson Controls ha progettato delle batterie per l’auto in modo che il 99% dei materiali possano essere riutilizzati. I clienti possono restituire le vecchie batterie che vengono raccolte e rinnovate. In collaborazione con fornitori, clienti e partner logistici, Johnson Controls ha permesso a centinaia di milioni di batterie di essere adeguatamente riciclate e trasformate in nuove batterie. I vantaggi includono l’occupazione e sviluppo economico per le comunità locali e fornitori e una riduzione del 90% di energia utilizzando plastica riciclata anziché plastica vergine.
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