Green Energy Africa: 200 donne maasai portano l’energia pulita
Un quinto della popolazione mondiale senza elettricità
La notte è buia per tutti, ma per qualcuno lo è ancora di più: nel mondo circa il 20% della popolazione non ha accesso regolare all’elettricità. Questo significa che in alcuni casi l’energia arriva a tratti, mentre in altri non esiste proprio nessuna rete elettrica. Niente luce, dunque, ma nemmeno la possibilità di utilizzare un dispositivo elettronico, in un mondo in cui tutto è ormai digitale. Non essere allacciati alla linea elettrica, di fatto, è uno dei maggiori ostacoli che le popolazioni più povere del mondo si ritrovano a fronteggiare ogni singolo giorno. In Kenya, per esempio, le infrastrutture della rete elettrica sono un lusso che poche aree conoscono. Ma qualcosa sta cambiando, e le protagoniste di questa avventura sono 200 donne maasai.
Green Energy Africa
Le si può vedere spostarsi da un villaggio all’altro, con i loro asini carichi di pannelli solari, kit di illuminazione e batterie ricaricabili: questo è l’ultimo passaggio del progetto della Green Energy Africa, un’impresa sociale nata nel 2010 che punta alla diffusione dell’energia rinnovabile negli angoli più remoti e poveri del continente africano. E sono circa 200 le donne maasai che hanno deciso di prendere in mano la situazione: esse comprano i kit dall’impresa a prezzi di ingrosso, per poi viaggiare da un villaggio all’altro rivendendo gli apparecchi a prezzi davvero competitivi. In questo modo la luce può arrivare ovunque, anche senza le inquinanti e pericolose lampade a cherosene che tuttora vengono utilizzate nelle aree più arretrate dell’Africa. Ma non è tutto qui: grazie a questo business anche le donne africane riescono ad avere l’accesso ad una attività in proprio.
Energia accessibile a tutti, entro il 2030
Come spiega Jackline Naiputa, che dirige l’Osopuko-Edonyinap, uno dei team di donne che diffonde l’energia rinnovabile in Kenya, «per noi l’impatto apportato dalla tecnologia solare non ha precedenti». Basti pensare che, fino a poco tempi fa, il figlio di Naiputa doveva passare ogni singola notte a vegliare sulle proprie capre, affinché queste non venissero sbranate dagli animali selvatici notturni. Ma adesso, grazie alla presenza dell’elettricità e quindi della luce, nessun predatore si avvicina più alla loro abitazione e quindi al loro bestiame. I miglioramenti che può apportare l’energia elettrica, soprattutto se rinnovabile, sono infatti moltissimi. Del resto quello di portare l’energia a prezzi accessibili per tutti è uno dei principali obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall’Onu per il 2030, e quanto effettuato fino ad oggi dalle intraprendenti donne maasai è sicuramente uno dei primi passi su questo difficile percorso.
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