L'insegna di un'azienda che si occupa di green design
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Green designer: creatività a basso impatto ambientale

I CRITERI DI VALUTAZIONE CAMBIANO. Già ai tempi della Rivoluzione Industriale c’era chi si proponeva di fare eco-design. Artisti e intellettuali, non contenti della produzione seriale, cercavano nel Medioevo l’ispirazione per oggetti funzionali dal basso impatto ambientale. Oggi la produzione di massa influisce sull’ecosistema in modo infinitamente maggiore rispetto al passato. Ripensare ai materiali e al design è diventata una necessità. Per valutare le modalità di produzione sono addirittura nate due metodologie: la LCA (Life Cycle Analysis), che ne indica la durata e la SPD (Sustainable Product Design), che indica la capacità dei designer di essere attenti ad aspetti ambientali, sociali ed etici.

PROFESSIONISTI COMPETENTI. In Italia questo tipo di sensibilità è ancora poco diffuso e i green designer sono visti più come un vezzo che come una necessità. In paesi come la Svezia sono invece una figura fondamentale. Che si occupino di macchine, oggetti in serie o arredi, questi professionisti partecipano all’intera sequenza della produzione. In primo luogo nella scelta dei materiali, selezionando quelli più facilmente biodegradabili o riciclabili. Anche l’imballaggio, che produce spreco e immondizia, entra nella loro sfera di competenza. Il designer deve sempre aver presente il cliente finale e come questo percepirà il prodotto, non solo a livello estetico ma anche di impatto ambientale.