#giulezampe: perché gli animali non sono oggetti
CAMBIARE UNA NORMATIVA RETROGRADA. Se la Francia ha già riconosciuto giuridicamente che gli animali domestici sono dotati di una propria sensibilità, l’Italia invece li considera ancora soltanto come beni pignorabili. L’attuale legge prevede che gli animali domestici siano uguali a un tostapane o un televisore e, pertanto, pignorabili, con il rischio di finire persino all’asta. La minaccia del pignoramento non è un’ipotesi così remota visto che in base alle stime, alla fine di dicembre 2014 ve ne sono stati circa 52.606, l’11,6% in più rispetto al 2013. Da questa considerazione è nata l’iniziativa #giulezampe lanciata da Tessa Gelisio con il patrocinio della Lega Nazionale per la difesa del Cane, che chiede allo Stato, con una petizione sottoscrivibile su change.org, di modificare l’attuale legge. «Il nostro obiettivo è quello di cambiare l’articolo 514 del codice di procedura civile inserendo gli animali da compagnia nella categoria dei beni non pignorabili, come fedi, decorazioni al valore, oggetti sacri, scritti di famiglia».
GLI ITALIANI AMANO GLI ANIMALI. Secondo i promotori dell’iniziativa «gli animali da compagnia hanno sentimenti che nessun perito o tribunale può stimare e dunque non possono essere considerati semplici oggetti». Attualmente ben 4 italiani su 10 vivono con un animale domestico mentre l’11,9% ne accoglie anche più di uno. Nonostante la crisi, la spesa per gli alimenti dei quattro zampe è salita del 2,1% nel 2014, per un totale di un miliardo e 735 milioni di euro. Un settore che ha visto una crescita anche per quanto riguarda gli accessori come giochi, ciotole, guinzagli, prodotti per l’igiene, cucce, trasportini, gabbie e per la cosmesi con un incremento del 2,4%. Sia in Italia ma soprattutto in Europa si sono moltiplicate le leggi per inasprire le pene contro il maltrattamento degli animali ma ancora tanto deve essere fatto. La petizione #giulezampe ha già raccolto più di 100mila firme e al raggiungimento delle 150mila sarà presentata al governo Renzi.
Il video appello di Tessa Gelisio:
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