Oggi è la Giornata mondiale del suolo 2022
A partire dal 2014, ogni 5 dicembre si celebra la Giornata mondiale del suolo, denominata internazionalmente World Soil Day. Questo evento, che si pone sotto l’egida dell’ONU, ha l’obiettivo di mettere in evidenza l’importanza della terra ai fini della vita umana. Il giorno non sarebbe stato scelto a caso dalla FAO: il 5 dicembre è infatti il completanno Bhumibol Adulyadej, Re della Thailandia, paese che più degli altri si è speso per istituire la Giornata mondiale del suolo. Come ricorda la FAO, l’attenzione delle persone dovrebbe essere rivolta più spesso verso il basso, sapendo che, per esempio, ci sono più microrganismi in un solo cucchiaio di terra che persone sull’intero pianeta.
FAO, “Il suolo: dove comincia l’alimentazione”
Il tema scelto dalla FAO per la Giornata del suolo 2022 è “Il suolo: dove comincia l’alimentazione”. Il 95% del nostro cibo arriva infatti dal terreno, capace di formare, immaganizzare, trasformare e riciclare i nutrienti. Ecco che allora dalla salute del suolo dipende strettamente anche la salubrità della nostra alimentazione quotidiana. Ma non è tutto qui. Sempre la FAO ricorda che dei 92 elementi chimici presenti in natura, 18 sono fondamentali per la vita delle piante, e 15 si trovano nel suolo. Si parla di macronutrienti come potassio, azoto e fosforo, ma anche di micronutrienti come ferro, rame e boro. L’equilibrio di queste sostanze è fondamentale nonché delicato. Dei valori troppo bassi potrebbero portare verso l’incapacità di nutrire le piante, e quindi le coltivazioni. Dei valori eccessivi, al contrario, potrebbero andare a rendere tossici dei terreni, per le piante come per gli animali. A minacciare il terreno da questo punto di vista sono le azioni umane, a partire dall‘inquinamento per arrivare all’uso eccessivo e incontrollato di fertilizzanti. Ecco che allora il suolo si impoverisce, mettendo così a rischio il suo benessere e, di conseguenza, la sicurezza alimentare. E questo cambiamento è già in atto, con la FAO a sottolineare che negli ultimi 70 anni il livello medio di sostanze nutritive presenti nel suolo si è ridotto in modo netto. Già oggi, del resto, circa 2 miliardi di persone soffrirebbero di carenza di micronutrienti, fenomeno che viene definito “fame nascosta”. Più di due terzi della popolazione mondiale diffetterebbero inoltre nella propria dieta di uno o più minerali essenziali.
La Giornata mondiale del suolo 2022 e la perdita di suolo in Italia
In occasione della Giornata mondiale del suolo non si parla peraltro unicamente di nutrienti. Come sottolineato dal WWF, infatti, è importante pensare alle condizioni del suolo anche al di là dell’aspetto alimentare, sapendo che in Italia si perdono 2 metri quadrati di suolo ogni secondo. Stando ai dati Ispra, infatti, nel 2021 si sono persi in media 19 ettari di suolo ogni giorno, un valore record se confrontato con quelli dell’ultimo decennio. Attualmente, come messo in evidenza dal Wwf, nel nostro paese si contano 21.500 chilometri quadrati cementificati, con gli edifici che occupano in tutto 5.400 chilometri quadrati, una superficie pari alla Liguria. Ed è noto quanto la cementificazione eccessiva incrementi il rischio di dissesto idrogeologico: si pensi che, se il paese non avesse cementificato il suolo su cui si è costruito a partire dal 2012, il terreno sarebbe riuscito ad assorbire 360 milioni di metri di acqua piovana in più. Questa enorme mole d’acqua, restando in superficie a causa del cemento e dell’asfalto, non ha invece raggiunto le falde. Tra le conseguenza vi è l’aumento della pericolosità idraulica, confermata dai tanti eventi disastrosi legati ad alluvioni e frane: tra il 2000 e il 2019 questi fenomeni hanno infatti causato 438 morti. Come ha spiegato Luciano Di Tizio, Presidente del Wwf Italia, in Italia «oltre il 16% del territorio è in aree ad elevato rischio idrogeologico e sono 6 milioni le persone interessate, che cioè vivono in aree di potenziale rischio. Per non ripetere altri drammi come quello di Ischia, l’ultima cosa che dobbiamo fare è continuare a costruire. Invece i dati ufficiali ci dicono che nel 2021 abbiamo raggiunto il picco di cementificazione del territorio degli ultimi 10 anni».
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