Giardini urbani: a New York l’orto urbano galleggia sullo Hudson
“Perché il cibo gratuito e sano non può essere un servizio pubblico, invece che un bene costoso?”. È racchiuso in questa domanda provocatoria con cui l’artista-attivista Mary Mattingly ha presentato il suo progetto, il senso di Swale, un orto galleggiante che supera il concetto di giardini urbani.
Swale, l’orto urbano che naviga sul fiume Hudson
È salpata lo scorso 18 maggio dal Brooklyn Bridge Pier 6 la nave con all’interno una vera e propria foresta urbana ricca di piante e fiori e sistemi innovativi per l’irrigazione e il sostentamento e che viaggerà per tre mesi sul fiume Hudson con percorso a tappe che prevede diverse soste, tra cui Brooklyn, Governors Island e il Bronx.
La nuova frontiera dei giardini urbani
Sulla Swale sono state coltivate piante di ogni tipo. Dai comuni ortaggi a diverse piante edibili, da erbe aromatiche ad alcune specie floreali rare, come il trifoglio rosso e il kaki asiatico. E poi denti di leone, senape nera e anche un frutteto. All’interno si trovano anche vialetti da percorrere, aree relax e aiuole da coltivare, con l’aiuto di associazioni di quartiere che curano gli spazi urbani.
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Da Kickstarter alla realtà
Il progetto nasce da un’idea di Mary Mattingly che nel 2016 lanciò una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter per raccoglierne i fondi necessari all’avvio. La proposta ebbe un successo inaspettato, raggiungendo in poco tempo cifre record. Da lì, è iniziata la realizzazione della struttura di Swale montata su una chiatta lunga circa 25 metri e larga 9 e costruita su container riciclati.
Obiettivo: eliminare il divieto per gli orti urbani a Manhattan
L’obiettivo è quello di coinvolgere la cittadinanza, dimostrando che è possibile coltivare anche in ambienti urbani e che gli ortaggi, il cui costo a Manhattan è esorbitante, possono essere resi accessibili a tutti, spingendo su formule di giardini urbani. Ma non si tratta di un semplice azione di promozione quanto piuttosto di protesta, con il vero scopo di riuscire ad ottenere una modifica a una norma ancora in vigore nel regolamento della città di New York. La contestata prescrizione comunale risale addirittura alla fine dell’800 quando, in una situazione di grande flusso migratorio da parte dell’Europa, venne vietata la coltivazione e la raccolta di piante, fiori e ortaggi in qualsiasi terreno pubblico. A distanza di secoli questa ordinanza è a tutti gli effetti ancora valida, motivo per cui a New York non possono essere realizzati orti e giardini urbani.
Secondo l’artista newyorkese è ora che si metta mano al regolamento municipale e che si possa finalmente autorizzare la coltivazione in aree urbane che potrebbero essere adatte all’uso.
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“Crediamo- ha dichiarato Mattingly- che i benefici siano superiori a qualsiasi rischio potenziale che ha frenato la città dall’usare le coltivazioni urbane come parte dell’infrastruttura urbana”.
Solare e riuso dell’acqua piovana e del fiume
Se l’intento di Swale è quello di spingere la città all’adozione di sistemi sostenibili per la produzione agricola a km zero, il progetto mette in pratica anche una serie di misure volte ad eliminare l’impatto ambientale della coltivazione, attivando un ciclo virtuoso basato sul riuso delle risorse. L’energia necessaria al funzionamento della struttura è infatti prodotta da una serie di pannelli fotovoltaici che sono stati inseriti in vari punti della nave, quasi integrandosi alla vegetazione. E’ stato poi installato un sistema di raccolta e depurazione dell’acqua piovana e di quella del fiume, che viene utilizzata per irrigare le piante e per gli usi interni, come nella toilette.
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Eventi e laboratori
All’interno di Swale non si potrà soltanto coltivare ma anche partecipare ad eventi, laboratori, seminari e incontri dedicati all’orticoltura e all’alimentazione.
Questo il video di presentazione del progetto.
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