Frutta tossica dalla Spagna: Coldiretti chiede più controlli
A COSA SERVE L’ETOSSICHINA. È partito da Coldiretti l’allarme che coinvolge alcuni paesi della comunità europea come Spagna e Portogallo, dove l’uso della etossichina per la conservazione delle frutta non è stato ancora vietato. Si tratta di un prodotto usato per la frigoconservazione che, messo sulla buccia della frutta, le impedisce di diventare nera, aumentando in tal modo i tempi di congelamento. L’Europa ha vietato il suo utilizzo e l’Italia ha cessato di impiegarla dal 2011, ma diversi stati tra cui Spagna e Portogallo hanno usufruito delle deroghe concesse, da qui l’allarme di Coldiretti. Ancora oggi molti consumatori rischiano infatti di trovare nei banchi del supermercato pere venute dalla Spagna e trattate con l’etossichina.
UN RISCHIO PER LA SALUTE? Spiega Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti «È necessario, per tutelare la salute dei consumatori, difendere i produttori italiani dalla concorrenza sleale. Il Governo si adoperi a livello comunitario per la definizione di norme che siano comuni a tutti gli stati membri. La Spagna è il principale fornitore di frutta in Italia con un valore delle importazioni che è aumentato del 5% nel 2013 per un totale di 478 milioni di chili dei quali ben 22 milioni sono rappresentati da pere sulle quali nel paese iberico è consentito l’utilizzo della molecola tossica. L’uso di questo formulato per il trattamento della frutta è infatti ancora ammesso in Spagna sulle pere destinate ad essere vendute anche in Italia nonostante siano state sollevate rilevanti criticità relative al valore degli attuali residui rispetto al rischio per la salute degli utilizzatori e dei consumatori, da parte delle autorità scientifiche».
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