fotovoltaico galleggiante
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Fotovoltaico galleggiante: presto un impianto in Piemonte

Nel 2021 BloombergNEF, società specializzata in ricerca e analisi su energia e nuove tecnologie,  aveva stimato 228 GW di nuova potenza fotovoltaica installata nel mondo, a dimostrare una nuova spinta verso la transizione energetica. E di certo nel frattempo si sono sommati nuovi fattori per accelerare ulteriormente questo processo, a partire dall’aumento dei costi dell’energia conseguenti all’invasione perpetrata dai russi ai danni dell’Ucraina. Come è noto già nel 2020 e nel 2021 era stata segnalata una forte crescita della domanda di impianti fotovoltaici a livello mondiale, con le installazioni rallentate dalla situazione pandemica e con il conseguente aumento dei costi. Ora non ci sono restrizioni, e i costi sono in decremento. E non è tutto qui: oltre al classico fotovoltaico “terrestre” si sta diffondendo anche il cosiddetto fotovoltaico galleggiante. Di che cosa si tratta?

Perché il fotovoltaico galleggiante?

Siamo abituati a parlare di eolico on-shore e di eolico off-shore, separando le turbine installate sulla terraferma da quelle installate in mare. Ma non siamo di certo abituati a fare altrettanto con gli impianti di pannelli fotovoltaici, i quali sono tradizionalmente installati su tetti o sul suolo. Negli ultimi anni sta però prendendo piede il fotovoltaico galleggiante, ovvero l’installazione di pannelli su appositi supporti galleggianti – tipicamente in plastica – tali da permettere la collocazione degli impianti su corsi o su bacini d’acqua. Normalmente questi impianti vengono realizzati su specchi d’acqua artificiali, così da ridurre al minimo l’impatto ambientale, e comunque in acque interne (visto la presenza di onde e di vento non si prende generalmente in considerazione l’installazione in mare).

Ma quali sono i vantaggi del fotovoltaico galleggiante? Prima di tutto c’è la questione del surriscaldamento: in molti non lo sanno, ma i pannelli fotovoltaici producono mediamente più energia in giugno piuttosto che ad agosto, proprio per l’eccessivo surriscaldamento. Nel caso dei pannelli fotovoltaici galleggianti questo problema viene cancellato alla radice, grazie al raffrescamento garantito dall’acqua (con il quale si potrebbe avere fino al 15% di produzione energetica in più).

Va poi detto che i pannelli solari galleggianti possono sfruttare anche la rifrazione della luce che rimbalza sullo specchio d’acqua, e che la loro stessa presenza permette di limitare l’evaporazione dell’acqua nelle aree a rischio di siccità. Una altro motivo fondante del fotovoltaico galleggiante è l’eliminazione del consumo di suolo.

Certo, ci sono anche degli svantaggi: non va trascurato il fatto che gli impianti di fotovoltaico galleggiante potrebbero rilasciare delle microplastiche nell’acqua, e che la presenza stessa dei pannelli potrebbe rendere più difficile l’accesso alla superfice d’acqua da parte degli uccelli.

Le floating farm nel mondo

Si stima che attualmente solo il 2% della produzione fotovoltaica a livello mondiale sia da attribuire al fotovoltaico galleggiante. Una grande floating farm è presente per esempio in California, in un bacino per la raccolta delle acque reflue, il quale ospita un impianto di 5 megawatt di potenza. Decisamente più grande è poi l’impianto costruito nel bacino di una grande diga per l’energia idroelettrica in Corea del Sud, con un impianto capace di arrivare a 41 Megawatt. In Singapore si sta sperimentando l’installazione di una floating farm in mare, per quanto in una baia estremamente riparata.

I pannelli fotovoltaici galleggianti in Piemonte

Anche il Piemonte è pronto a ospitare il suo primo impianto fotovoltaico galleggiante, che prenderà posto nelle acque del bacino artificiale della Cava Germanaire, nel Torinese. A occuparsi del progetto è l’azienda Coesa. Come spiegato dall’amministratore delegato nonché cofondatore dell’azienda Federico Sandrone «stiamo studiando anche la fauna per fare in modo che l’impianto non interferisca con l’ambiente: i pannelli saranno tenuti a oltre 50 metri dalle rive, dove nidificano gli uccelli, e le loro file saranno distanziate di cinque metri, in modo da non creare ombre dannose per l’ecosistema del lago». L’impianto coprirà complessivamente 10 dei 25 ettari di lago, con una copertura in ogni caso discontinua, concentrata lì dove la profondità è maggiore.