Fattoria verticale, in Francia due torri per coltivare in città
Se non è possibile arrestare la crescente urbanizzazione ipotizzando un ritorno a una vita rurale, lo è pensare di coniugare le esigenze metropolitane con nuovi sistemi di coltivazione a km zero. Quello dell’agricoltura urbana è un trend in forte crescita ed evoluzione in ogni parte del mondo ma ci sono delle città che vi stanno investendo in modo particolare. Un esempio è quello di Romainville, un comune di circa 25mila abitanti a soli 3 chilometri da Parigi, in direzione nord-est, dove in passato l’economia si reggeva grazie alle attività agricole e di viticultura. Negli anni poi le cose sono cambiate e i terreni sono stati sempre più edificati trasformando la banlieu in una sorta di quartiere con una forte dipendenza dalla capitale. Ora, però, sembra si voglia tornare indietro. Più che di un’inversione di tendenza in realtà i progetti che stanno investendo Romainville sembrano voler omaggiare la vocazione agricola tradizionale reinterpretandola in chiave moderna.
Romainville, il comune che crede nell’agricoltura urbana
A distanza di pochi mesi sono infatti stati approvati due progetti di agricoltura urbana che ridisegneranno il volto della cittadina e soprattutto fungeranno da test per una sperata diffusione delle nuove tecniche di coltura in aree metropolitane. Il primo è quello di Agro-main-ville, ideata dallo studio ABF-lab, una torre di otto piani con sette terrazze coltivabili sormontate da una serra dove verrà sperimentata la coltivazione delle piante più delicate. Il più recente è invece il progetto di una fattoria verticale che verrà realizzata dagli architetti francesi Ilimelgo, che si sono aggiudicati la vittoria, insieme allo studio Secousses, i paesaggisti di Land’Act e gli agronomi di Terr’Eau Ciel, del concorso di progettazione indetto dalla città di Romainville.
Una doppia fattoria verticale a impatto zero
La Tour Maraîchère, questo il nome del progetto, sarà in realtà una doppia fattoria verticale, che punta sull’ottimizzazione dell’illuminazione e ventilazione naturale e sullo sfruttamento delle energie rinnovabili, oltre che naturalmente sulla disposizione per accogliere la produzione di ortaggi.
La superficie complessiva dell’area che verrà riqualificata per accogliere la torre è di 1.000 mq, dove sorgeranno due strutture che si svilupperanno come due ali, pensate per sfruttare al massimo l’irradiazione solare. Anche la diversa altezza delle strutture risponde all’esigenza di limitare la perdita di ore di luce diretta per le piantagioni, mentre un condotto di areazione migliora gli scambi termici, mantenendo un clima ideale per le colture. Il tetto triangolare della fattoria verticale è invece semplicemente un omaggio all’architettura tipica della zona, con l’obiettivo di integrare al meglio la torre con il contesto urbano in cui è inserita.
Materiali naturali e sistemi per la riduzione dei consumi idrici ed energetici
Grande attenzione è stata data alla scelta di materiali naturali e di sistemi per l’efficienza energetica. La cappottatura verrà rinforzata con policarbonato e lana di legno per migliorare l’isolamento e per eliminare i ponti termici. Un sistema di aperture realizzato ad ogni piano della torre consentirà di favorire la ventilazione naturale.
Il calore in eccesso prodotto nelle serre verrà accumulato e riutilizzato per il riscaldamento dell’acqua, grazie a un sistema in pompa di calore aria/acqua. E’ previsto anche un grande serbatoio che raccoglierà l’acqua piovana con l’obiettivo di poterla riutilizzare per l’irrigazione delle colture.
Spazi didattici e un punto vendita
La fattoria verticale sarà dotata di 7 grandi terrazze e di una mega serra in cima.
Il piano terra dell’edificio ospiterà degli spazi didattici dove verranno organizzati workshop e seminari inerenti l’agricoltura urbana e un giardino didattico per insegnare agli interessati le tecniche di coltivazione. Al primo piano si troverà il punto vendita della fattoria verticale, perché l’idea del progetto è quella di proporre nello stesso luogo la produzione e la commercializzazione dei prodotti. I piani superiori sono invece riservati alla coltura, alcune bio-intensive.
Verrà infine sfruttato anche il sottosuolo, dove vi sarà un laboratorio per la germinazione dei semi e un sito di compostaggio on-site che raccoglierà non solo gli scarti della fattoria verticale ma anche i rifiuti degli abitanti di Romainville.
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