Facciate ventilate: cosa sono e quali sono i vantaggi
La struttura scelta per le facciate di un edificio è fondamentale per garantire il livello di comfort a livello termico e a livello acustico che si avrà negli ambienti interni. La parte non si limita infatti a delimitare fisicamente l’esterno dall’interno, né a valorizzare esteticamente una costruzione: tra i suoi scopi c’è anche quello di contenere i consumi energetici dell’edificio, nonché quello di garantire il più alto standard della qualità della vita al suo interno. Ecco che allora nel corso del tempo sono state sviluppate tante diverse tipologie di chiusure verticali, dalle classiche e semplici pareti di mattoni intonacate fino alle pareti perimetrali provviste di cappotto. Negli ultimi anni, nel campo dell’edilizia sostenibile, si è parlato sempre di più delle facciate ventilate, ovvero di un particolare tipo di parete che prevede una singolare intercapedine o camera d’aria. Vediamo più nello specifico cosa sono le facciate ventilate e quali vantaggi possono garantire.
Cosa sono le facciate ventilate
Tra i sistemi che delimitano in modo efficiente il dentro dal fuori nelle case moderne, le facciate ventilate hanno guadagnato molte preferenze negli ultimi anni. Con questo termine si indica un peculiare sistema di rivestimento esterno alla parete, installato totalmente a secco: così facendo è possibile creare una sottile intercapedine che copre l’intera parete perimetrale, posta tra la parete stessa e il suo rivestimento esterno. Non è tutto qui: oltre alla creazione dell’intercapedine, la parete viene rivestita con uno strato isolante. Un sistema di questo tipo può essere applicato sia negli edifici di nuova costruzione, sia nel percorso di riqualificazione di vecchie costruzioni.
È proprio la camera d’aria creata tra la parete e il rivestimento esterno a garantire le ottime performance delle pareti ventilate, grazie all’innesco del tutto naturale di un moto connettivo spontaneo. Per via della differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno dell’intercapedine, infatti, l’aria al suo interno inizia a muoversi. Si pensi all’estate: per via dell’effetto camino creato dal cslore del rivestimento esterno, l’aria inizia a muoversi verso l’alto, contribuendo quindi alla riduzione della temperatura finale della parete interna. Nelle giornate più fredde, invece, la parete ventilata è preziosa per ridurre la condensa superficiale nonché i problemi di umidità alle pareti.
I vantaggi di una parete ventilata
Sono tanti i vantaggi delle facciate ventilate. Prima di tutto vi è la riduzione dell’impatto ambientale di un edificio per quanto riguarda riscaldamento e climatizzazione (eliminando peraltro ogni ponte termico), e in secondo luogo ci sono i vantaggi sul fronte della protezione dell’umidità. Non bisogna poi dimenticare che il rivestimento esterno va a proteggere le pareti perimetrali vere e proprie dagli agenti atmosferici, mantenendo quindi la muratura perfettamente asciutta, così da ridurre in modo concreto non solo il rischio di infiltrazioni, ma anche quello di distacchi dell’intonaco. Di fatto optare per una parete ventilata significa avere prestazioni maggiori rispetto a quelle di un normale cappotto, senza però dover fronteggiare i difetti di quest’ultimo, come il degradarsi di quest’ultimo nel tempo. L’eventuale sostituzione di pannelli danneggiati di rivestimento risulta molto veloce, e non bisogna scordare quanto le facciate ventilate possano liberare la creatività degli architetti, che possono sfruttare il rivestimento esterno in funzione estetica senza i limiti tipici della muratura.
Quali materiali per le pareti ventilate
Con quali materiali può essere realizzato il rivestimento esterno in un sistema di facciate ventilate? Ebbene, sul mercato esistono molte diverse opzioni diverse. Si parla infatti di rivestimenti in legno, materiale che unisce efficacia e risultato estetico, offrendo un alto livello di isolamento sia termico che acustico; ma anche di rivestimenti in alluminio, in acciaio zincato e in altri materiali, per non parlare della possibilità di effettuare dei rivestimenti in cotto o in pietra, fino ad arrivare al sempre più diffuso gres porcellanato.
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