Facciata mangia smog per la nuova sede UnipolSai di Milano
Sarà un altro importante tassello di un piano di rigenerazione urbana che negli ultimi anni sta letteralmente cambiando il volto al quartiere Isola di Milano, quello del Bosco Verticale, per intenderci. E’ stato presentato in questi giorni il progetto di riqualificazione, ideato dallo studio Progetto CMR, di un immobile abbandonato da anni e che contribuirà al rinnovamento sostenibile di tutta l’area circostante, grazie a una facciata mangia smog e a 2mila mq di verde che circonderanno il complesso.
Riqualificazione edilizia per rigenerare il quartiere
Tutti gli interventi, i cui lavori sono già partiti e dovrebbero essere ultimati nel giro di un anno, sono stati illustrati nell’ambito della mostra “Milano. Le origini del Futuro”, un evento organizzato da URBAN UP – Group UNIPOL presso lo spazio Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele II. Oltre al plastico del progetto, è stato proposto un sistema di realtà aumentata che ha dato la possibilità ai visitatori di intraprendere un viaggio virtuale alla scoperta di tutte le innovazioni che verranno messe in atto.
Gli interventi progettuali
Il nuovo edificio, che ospiterà la nuova sede di UnipolSai Assicurazioni, sarà costituito da due corpi di fabbrica rispettivamente di 53 e 15 metri di altezza. Una delle scelte scelte progettuali ha riguardato la trasformazione ad uso uffici dei primi due piani fuori terra, precedentemente destinati a parcheggio, attraverso la demolizione della rampa d’accesso esistente. In questo modo non soltanto è possibile aumentare la superficie destinata agli uffici ma sono stati liberati ampi spazi al piano terra, rendendoli pienamente fruibili anche dall’esterno.
Facciata mangia smog per ripulire l’aria circostante
Le maggiori innovazioni si trovano in superficie. L’edificio sarà caratterizzato da una facciata dinamica costituita da panelli vetrati prismatici che avranno delle inclinazioni differenti, in modo da favorire il massimo ingresso di luce naturale negli ambienti nelle diverse ore della giornata.
Parte delle superfici esterne verranno poi trattate con biossido di titanio, un rivestimento innovativo che contribuisce attivamente a ridurre l’inquinamento atmosferico locale. Come funziona questa facciata mangia smog? Il materiale è in grado di innescare un processo fotocatalitico che permette lo “scioglimento” degli agenti inquinanti e che, nel caso specifico dell’edificio, dovrebbe contribuire, stando alle stime, alla riduzione di almeno 36 kg di ossido di azoto all’anno.
Un intervento che, unito al verde che circonderà l’edificio, dovrebbe, secondo alcuni calcoli effettuati dall’Università degli Studi di Milano, abbattere l’inquinamento atmosferico locale del 50%.
Fotovoltaico integrato e pompa di calore geotermica
Oltre alla facciata mangia smog, l’edificio implementerà impianti di ultima generazione, che utilizzano fonti rinnovabili per la produzione energetica. Sempre in copertura, è prevista una soluzione di fotovoltaico integrato composto da un film in silicio ad alte prestazioni che, inserito nelle lastre maggiormente esposte alla radiazione solare, produrrà parte dell’energia richiesta dall’edificio. Parliamo di una produzione stimata di circa 40.000 kWhel/anno di energia pulita, che eviterà l’immissione in atmosfera di 13 tCO2/anno. Un sistema in pompa di calore ad acqua di falda ad altissima efficienza sfrutterà poi l’energia geotermica sia per il riscaldamento che per il raffrescamento degli ambienti interni.
Comfort indoor grazie all’illuminazione naturale
Grande attenzione è stata riservata anche agli aspetti del comfort indoor. Per migliorare i livelli di illuminazione naturale, sono stati condotti alcuni studi specifici con l’obiettivo di trovare le migliori soluzioni partendo da alcune criticità di base, come l’elevata profondità dei corpi edilizi esistenti. Gli interventi scelti dovrebbero portare a un aumento atteso del 30% della luce diffusa e del 36% della luce globale (diretta+diffusa) rispetto ad un edificio a uffici standard.
Dal verde 9 tonnellate di ossigeno
Come già accennato, alla purificazione dell’aria circostante il complesso, contribuirà non solo la facciata mangia smog ma anche una grande area verde, parliamo di circa 2000 mq, che, secondo le ricerche condotte dal team di Ricerca & Sviluppo di Progetto CMR, assorbirà circa 12 tonnellate di anidride carbonica all’anno e rilascerà 9 tonnellate di ossigeno.
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