Edison Green Movie, anche il cinema può essere più sostenibile
I set cinematografici sono delle piccole città temporanee, che riflettono le dinamiche della ‘vita vera’. Sul set si mangia, si dorme, si lavora, si costruisce e si distrugge. In poche parole, si producono energia e rifiuti. Anche nel mondo cinematografico è quindi possibile adottare pratiche più sostenibili per ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale.
Edison Green Movie, Linee Guida per un cinema sostenibile
È questo l’obiettivo di ‘Edison Green Movie‘, il primo protocollo europeo per il cinema ecosostenibile dedicato alle case di produzione cinematografiche. Nato nel 2011, il progetto è stato presentato in occasione della scorsa edizione del Giffoni Film Festival, tenutasi il 15-24 luglio a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, nell’ambito di una due giorni dedicata ai recenti progetti messi in campo da Edison.
Partendo dalla convinzione che il cinema sia lo strumento ideale per diffondere i valori della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente a partire proprio dalle scelte di produzione, le linee guida si presentano come un vero e proprio ‘manuale’ dove vengono suggerite le migliori soluzioni per ottimizzare i consumi energetici e di materiali. Si va dalle soluzioni sostenibili per i pasti ai consigli per la produzione di scenografie, passando per le best practices in materia di illuminazione o acquisto di mobili e oggetti.
Un set italiano di due mesi produce 19 tonnellate di Co2
Una produzione cinematografica italiana di circa due mesi di riprese produce in media più di 19 tonnellate di Co2. Se quindi tutte le produzioni seguissero le indicazioni di questo protocollo (in Italia si stimano 5.880 giorni di riprese ogni anno) si realizzerebbe una riduzione delle emissioni pari a 1.120 tonnellate di Co2, equivalenti a quelle relative all’illuminazione pubblica annuale di un comune di oltre 10mila abitanti o a 1.120 voli andata e ritorno Roma-Dakar.
‘Edison Green Movie’ si rivolge al mondo delle produzioni cinematografiche coinvolgendo amministratori locali, imprenditori, albergatori e organizzazioni come le film commission, individuando i consumi su cui è possibile intervenire per ridurre al minimo l’impatto ambientale di cose e persone.
Virzì, Olmi e Aldo, Giovanni e Giacomo hanno aderito al protocollo
Al protocollo ‘Edison Green Movie’ hanno già aderito Paolo Virzì con il suo “Il capitale umano” del 2013 e “Il ricco, il povero e il maggiordomo” di Aldo, Giovanni e Giacomo, fino a “Torneranno i prati” di Ermanno Olmi, che proprio alla Edison ha mosso i primi passi dietro una telecamera, realizzando alla fine degli anni Cinquanta più di 40 documentari sul lavoro e i cambiamenti sociali. Ma l’impegno di Edison per la diffusione della cultura della sostenibilità ambientale non finisce qui. Nel 2008 la società ha lanciato il progetto ‘Edison Green Music’ e poi ‘Ecogeneration’, la prima esperienza educativa nata in collaborazione con Legambiente rivolta ai più piccoli.
Ti è piaciuto l'articolo?
Condividilo