Ecoturismo e ricerca ambientale: l’eco-lodge a forma di piattaforma petrolifera che vuole salvare la costa della Louisiana
Se pensassimo a un eco-lodge di certo non ci verrebbe in mente una struttura in acciaio simile a una piattaforma petrolifera. E invece The RIG, che sta per Restoration Initiative in the Gulf, avrà le fattezze di un impianto estrattivo ma ospiterà tutti coloro che avranno voglia di fare una vacanza alternativa, un’esperienza che unisce ecoturismo e ricerca ambientale. Utilizziamo il futuro perché ci auguriamo che la struttura, attualmente in fase di raccolta fondi su Kickstarter, possa essere realizzata.
La costa della Louisiana sta scomparendo
L’idea è dell’architetto Robert Obier che, per contribuire a contrastare una delle maggiori emergenze ambientali a livello mondiale, l’erosione della costa della Louisiana, ha pensato di creare un alloggio riservato a turisti volontari intenzionati a partecipare a un programma di salvaguardia del territorio.
La costa della Louisiana sta a poco a poco, e neanche così lentamente, scomparendo sott’acqua. È stato stimato che ogni 48 minuti un’area grande come un campo da calcio viene mangiata dal mare: in 80 anni sono scomparsi 3.200 km² di terra. E si prevede che entro il 2050 tutta l’area sarà sommersa. Ma come si è arrivati a questo? Gran parte della colpa va attribuita all’uomo, che per anni ha scavato il sottosuolo per poter ospitare le infrastrutture del petrolio: è qui che corre un reticolo infinito di oleodotti da cui viene ricavato il 30% della fornitura di petrolio e gas dell’intera nazione. Una situazione aggravata poi dai cambiamenti climatici che stanno provocando un innalzamento dei livelli del mare in tutto mondo.
Cosa fare per evitare la distruzione assoluta?
Da qualche tempo a questa parte si sta cercando di correre ai ripari per evitare il disastro ambientale. Una delle misure maggiormente risolutive sarebbe quella di ripristinare alcune vie del fiume Mississippi, che sono state deviate e che riporterebbero acqua e soprattutto detriti del fiume che andrebbero a ricostituire le muraglie naturali che contrastano l’avanzamento delle acque, ma è un intervento estremamente costoso che la Louisiana non può permettersi.
La comunità e le stesse compagnie petrolifere, che hanno tutto l’interesse affinché l’area non venga distrutta, sono quindi alla ricerca di alternative di salvaguardia da mettere a punto.
Un eco-lodge a forma di piattaforma petrolifera: una provocazione?
È qui che si inserisce l’iniziativa di ecoturismo e ricerca ambientale di The RIG. La struttura particolare le sta dando parecchia notorietà. Denuncia? Provocazione? Di tutto un po’, secondo quanto dichiarato da Obier. Da un lato vi era la volontà di richiamare nell’estetica la forma delle piattaforme petrolifere proprio per far risaltare la responsabilità che queste hanno avuto nel provocare la scomparsa di interi lembi di terra e la devastazione ambientale. Dall’altro lato c’è anche, quasi contraddittoriamente, l’intento di ‘omaggiare’ in un certo senso le compagnie petrolifere che, secondo l’architetto, nonostante tutto negli ultimi anni stanno lottando fianco a fianco con la comunità locale per tentare di preservare un ecosistema che sta scomparendo per sempre.
“Le compagnie petrolifere- spiega l’architetto- sono responsabili del disastro ambientale, oltre ad essere le proprietarie di questi terreni. Ma al tempo stesso sono forse le uniche che stanno cercando di fare realmente qualcosa per salvare quest’area. E’ una situazione complessa e complicata.”
E poi ci sono motivazioni di tipo progettuale. L’area della Louisiana è colpita frequentemente da tempeste e tornado e le uniche strutture che sono sempre rimaste indenni sono proprio le piattaforme estrattive, che resistono anche, grazie all’impianto in acciaio, ai fenomeni corrosivi di un’acqua che è fortemente salata.
Ecoturismo e ricerca ambientale
Ma come funzionerà l’eco-lodge? La struttura potrà accogliere un massimo di 26 volontari che verranno affiancati da alcuni esperti e facilitatori del luogo per la realizzazione di alcune misure di ripristino dell’habitat naturale. Queste potranno prevedere, ad esempio, operazioni di piantumazione di erbe paludose o di alberi. Chiaramente, essendo un’esperienza di ecoturismo e ricerca ambientale, il soggiorno non sarà esclusivamente dedicato ai lavori di salvaguardia dell’ecosistema ma saranno previste anche una serie di attività turistiche, tra cui escursioni in kayak e ittiturismo.
Verso la Leed Platinum grazie alle rinnovabili
L’eco-sostenibilità di The RIG non sarà dettata esclusivamente dai programmi di volontariato ambientale previsti ma Obier è intenzionato ad ottenere la certificazione Leed Platinum per la struttura, grazie alla realizzazione di impianti solari ed eolici che forniranno l’energia utile al mantenimento. Oltre a un impianto di trattamento delle acque che consentirà di ridurre quasi a zero i consumi idrici grazie al riuso dell’acqua del Golfo.
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