Ecosistemi sostenibili indoor per vivere su Marte ma anche sulla Terra
Proprio poco tempo fa vi avevamo parlato della proposta firmata dal noto studio Stefano Boeri Architects (SBA) di un‘eco-sistema per vivere su Marte. Ci era sembrata una provocazione o un espediente per riflettere sugli effetti dei cambiamenti climatici. Ma a quanto pare il Pianeta rosso potrebbe diventare davvero la nostra prossima patria, grazie a ecosistemi sostenibili indoor che ci permetteranno di abitarlo.
Redwood Forest, su Marte
L’idea di una città extra-terrestre perfettamente funzionante è venuta anche al Mit, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, che si è aggiudicato il concorso internazionale “Mars City Design Competition 2017”, sponsorizzato dalla Nasa e dedicato a progetti per poter vivere su Marte. A vincere la competizione è stato il team guidato da Valentina Sumini, giovane ricercatrice di origine piemontese, con la ‘Redwood Forest’, foresta di sequoie, un complesso di costruzioni costituito da cupole bianche e totalmente autosufficienti grazie a ghiaccio, terra e sole, che dovrebbero essere in grado di ospitare la prima colonia umana su Marte.
Ecosistemi sostenibili indoor per ospitare 10mila abitanti
La città marziana potrebbe ospitare fino a diecimila persone in un sistema di tunnel sotterranei che si disperderanno come radici degli alberi e di ecosistemi sostenibili indoor che offriranno protezione e auto-sostentamento agli abitanti.
Gli alberi della Redwood Forest hanno come elemento essenziale l’acqua che, come spiega la ricercatrice, “viene estratta alla base delle radici dalla regolite marziana e viene distribuita negli habitat, utilizzando le cavità presenti nei “rami”, fino a schermare la biosfera dalle radiazioni cosmiche.”
Tunnel sotterranei come radici
L’idea più interessante e innovativa del progetto risiede sicuramente nella rete di gallerie sotterranee, denominate radici, che sono pensate non soltanto per collegare le singole cupole ma anche per proteggere gli abitanti dalle radiazioni cosmiche, da eventuali impatti con piccioli meteoriti e dalle variazioni termiche estreme, tipiche del Pianeta rosso.
Cupole come alberi
Il progetto è stato realizzato utilizzando delle tecniche computazionali avanzate che hanno consentito di conferire a ciascun habitat una singolarità specifica. Ogni albero è diverso dall’altro ed è stato pensato con delle caratteristiche che lo differenzia dagli altri, proprio come avviene in natura.
Sole e acqua
Sul fronte energetico, il fabbisogno verrà soddisfatto dal sole e soprattutto dall’acqua. Un sistema di pannelli solari produrranno l’energia necessaria per separare l’acqua accumulata per la produzione di carburante e per la ricarica di celle a combustibile a idrogeno, che alimenteranno i veicoli e serviranno per gestire eventuali emergenze in caso di tempeste di polvere.
Innovazioni applicabili anche sulla Terra
E’ chiaro che la Redwood Forest è solo una sperimentazione e che probabilmente dovranno passare decenni prima di poter realmente pensare di colonizzare Marte. Ma molte delle innovazioni sviluppate dal MIT potrebbero in realtà essere riprodotte sul suolo terrestre. Pensiamo all’idea di veicoli elettrici che viaggiano nei tunnel sotterranei per decongestionare il traffico urbano o al concept di ecosistemi sostenibili indoor che consentono di creare degli habitat perfettamente abitabili e autosufficienti anche in condizioni esterne particolarmente estreme.
Empire City, un habitat protetto per Ho Chi Minh
Ciò che emerge dal progetto di questa città marziana è che il futuro della progettazione debba concentrarsi sempre più nel creare dei micro ecosistemi sostenibili indoor, una sorta di habitat protetto e che è in grado di auto alimentarsi aldilà delle condizioni esterne. Lo stesso principio è stato applicato al progetto ‘Empire City’, pensato in questo caso per una città terrestre, Ho Chi Minh, capitale del Vietnam.
Un’oasi dove natura e abitare si fondono
Lo studio Büro Ole Scheeren ha sviluppato l’idea di un complesso ad uso misto, composto di strutture residenziali, lavorative, commerciali e spazi per la cultura e il tempo libero, concepito come una sorta di oasi all’interno di una metropoli. Il design è stato ispirato, come spiegano gli architetti’ a una ‘visione simbiotica della natura e dell’abitare’.
Dal podio terrazzato si ergeranno tre torri, tra cui l’iconica struttura chiamata Empire 88 Tower, che raggiungerà un’altezza di 333 metri e conterrà al suo interno spazi abitativi, un hotel, un osservatorio pubblico e soprattutto un paesaggio ondulato noto come “Sky Forest”.
Sky Forest, una foresta urbana per tutti
Cuore del progetto è proprio questa foresta sopraelevata che sarà ricca di flora locale e giochi d’acqua, offrendo una vista panoramica della città sia ai residenti che al pubblico. In cima alla torre ci sarà anche il cosiddetto “Cloud Space”, uno spazio per eventi flessibile che consentirà una vista privilegiata e mozzafiato sulla città.
Città come insiemi di habitat
L’intero design è ispirato al paesaggio vietnamita, caratterizzato da campagne collinari e risaie terrazzate. Non si sa ancora quando inizieranno i lavori per questo ambizioso progetto ma ciò che è certo è che rivoluzionerà l’idea di città intesa come insieme di micro-cosmi abitabili.
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