Economia Blu: l’Europa punta verso il mare
L’ECONOMIA BLU. Aiutiamo il mare ad aiutarci: potrebbe essere questo il motto del nuovo piano d’azione varato dalla Commissione europea per innovare l’economia blu. Come tutti sappiamo i due terzi del nostro pianeta sono ricoperti da mari e oceani, specchi d’acqua che se gestiti responsabilmente potrebbero essere fonti di energia e di cibo. Mossa da queste considerazioni la Commissione ha dunque avviato un gruppo di lavoro per l’uso sostenibile delle risorse oceaniche.
FONDALI MARINI O PIANETI SCONOSCIUTI? Ma per sfruttare rispettosamente le acque terrestri è necessario disporre di maggiori conoscenze: tutti i centri di ricerca del settore marittimo europeo dovranno essere coordinati per accrescere le nostre informazioni. Come ha commentato Máire Geoghegan-Quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, «probabilmente conosciamo meglio la superficie della Luna e perfino di Marte dei fondali marini. L’innovazione marittima ha un potenziale enorme per la nostra economia, e ci aiuterà a far fronte a sfide come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare».
IL PIANO . Il piano d’azione elaborato dalla Commissione europea si propone di elaborare una mappa digitale dell’intero fondale marino europeo entro il 2020; entro il 2015, invece, dovrà essere messa online una piattaforma d’informazione attraverso la quale condividere i progetti di ricerca marina. Altro punto fondamentale per l’innovazione dell’economia blu è l’istituzione di un forum che coinvolga il settore privato, gli scienziati e le ONG per divulgare idee e risultati. In questo modo, secondo Maria Damanaki, commissaria per gli Affari marittimi e la pesca, la Commissione starebbe gettando le fondamenta «affinché le future generazioni europee possano disporre delle conoscenze e delle competenze per gestire al meglio i nostri oceani e trarne i massimi benefici possibili, rispettando contemporaneamente l’equilibrio dell’ecosistema marino».
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