Dorifora: come evitarla nell’orto
Il nome scientifico della dorifora è Leptinotarsa decemlineata e si tratta di un insetto particolarmente dannoso per l’orto. È ghiottissimo delle foglie dei tuberi e bisogna ricorrere a diversi stratagemmi per combatterlo e proteggere le colture di solanacee, come patate e melanzane. Ecco come combatterla ed evitarla.
Dove si nasconde la dorifora
Volgarmente chiamata dorifora della patata, la Leptinotarsa decemlineata è un coleottero che si riconosce facilmente. Quest’insetto appartiene alla famiglia delle Chrysomelidae e durante la sua vita subisce diverse metamorfosi. Comincia come uovo, diventa larva, pupa e infine insetto adulto, dalla caratteristica livrea a strisce gialle e nere.
In inverno rimane sotto terra ed esce a maggio in cerca di cibo, preferibilmente colture di solanacee, delle quali riconosce l’odore a centinaia di metri di distanza. Dopo essersi nutrita comincia a volare e a deporre le uova sotto le foglie di altre piante ed è così che si diffonde nell’orto sterminando intere colture di patate. Le larve si riconoscono facilmente, sono insetti di colore rosso tendente all’arancione, con la testa nera e il corpo tondeggiante.
Generalmente le larve sono annidate in gruppi nella parte inferiore delle foglie sane, le uova sono gialle e si trovano anch’esse attaccate sulla parte inferiore delle foglie. La dorifora si ciba principalmente delle foglie delle patate e delle melanzane ed è capace di danneggiare un’intera coltura in breve tempo. Il momento di maggior pericolo è maggio, con la nascita delle larve.
Lo sviluppo delle larve
Gli adulti della dorifora passano l’inverno sotto il terreno e spuntano dalla superficie quando questo supera i 13°. L’accoppiamento avviene quando la temperatura esterna è di almeno 15°. Dopo l’accoppiamento c’è la deposizione delle uova sulla parte inferiore delle foglie delle solanacee, preferibilmente quelle esposte ad est. Dopo un periodo variabile tra 5 e 15 giorni, a seconda della temperatura ambientale, dalle uova nascono le larve che completano la muta in 20 giorni.
Una volta raggiunta la maturità cadono al suolo dove si interrano ad una profondità di circa 10 cm. Allo stato di pupa rimangono circa due settimane e dopo questo periodo sono adulte, escono dal terreno e vanno in cerca di cibo. Questo è anche il periodo dell’accoppiamento e del proliferare delle generazioni di dorifore nei campi di solanacee.
L’uovo è lungo circa 1 cm e mezzo, liscio e di colore giallo tendente all’arancione. Viene deposto in gruppi da 20 a 40 esemplari sulla parte inferiore delle foglie della pianta e nel corso dell’intera esistenza una femmina di dorifora può deporre oltre 1000 uova. I danni provocati dalle dorifore sono ingenti. Si stima che una coppia di insetti in un anno possa generare milioni di individui, ognuno abile distruttore di foglie. Le piante infestate vengono completamente private delle foglie e possono morire subito oppure produrre altri germogli piuttosto che tuberi.
Rimedi anti dorifora
Il sistema migliore per prevenire infestazioni di dorifora è la rotazione delle colture. Bisogna spostare le colture di patate di parecchi metri, altrimenti il coleottero le individuerà senza alcuna difficoltà. Avendo spazio a disposizione, bisogna evitare di seminare sullo stesso terreno solanacee in modo da non attirare il pericoloso insetto.
L’unico modo per individuarlo è l’analisi manuale delle foglie, che consente di eliminare eventuali larve e uova. Le piante vanno ispezionate con cura a maggio, per scongiurare la nascita della prima generazione di dorifore. Per riuscire a trovare la presenza del coleottero, bisogna forzare la crescita di una pianta di patate in maniera da renderla una specie di esca che verrà immediatamente infestata dagli insetti in modo da poterli eliminare. Questa pianta esca va fatta crescere al fresco e lontana dai campi di patate.Per coloro che non amano usare insetticidi, il tacchino è un animale che gradisce moltissimo le dorifore e se ne nutre con piacere fino a ripulire le colture. Certamente si tratta solamente di un aiuto e, per una disinfestazione più radicale, occorrono insetticidi chimici come il piretro. L’insetticida agisce solamente per contatto e bisogna riuscire a scovare tutte le larve e le uova per distruggerle. Un prodotto meno tossico per il sistema, ma anche meno efficace è l’olio di neem, che agisce per contatto come il piretro.
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