Distaccamento di un iceberg da incubo: è grande tre volte Manhattan
È di pochi giorni fa la notizia dell’ultimo terrificante distaccamento di un iceberg in Antartide. Il riscaldamento globale, con tutte le sue cause e conseguenze annesse e connesse sta generando sempre più eventi di questo tipo. Il risultato? Scenari da pellicola blockbuster americana con pezzi di ghiaccio che vanno alla deriva e con la nostra fantasia che ci porta a immaginare set e ambientazioni post apocalittiche che sembrano sempre più dietro l’angolo. Onestamente? Non siamo davanti a un pericolo imminente ma se questo è il trend di certo non c’è da stare tranquilli.
Distaccamento di un iceberg direttamente correlato al cambiamento delle correnti oceaniche?
Proprio pochi giorni fa vi abbiamo raccontato in un articolo de l’importanza ricoperta dalle correnti oceaniche per preservare un determinato equilibrio nelle acque del Pianeta. La fusione del ghiaccio dovuta all’innalzamento delle temperature delle correnti infatti è recentemente aumentata rapidamente negli ultimi decenni e le immagini satellitari indicano che il ghiaccio marittimo sia diminuito quasi del 30% negli ultimi 30 anni di rilevamenti.
Il distaccamento di un iceberg… da record!
La recente scoperta è dell U.S. National Ice Center, il centro statunitense che monitora le masse di ghiaccio, i loro spostamenti e la loro stabilità. Non sappiamo se si tratti di un record assoluto ma di sicuro è qualcosa che non può lasciarci indifferenti. Si tratta infatti del distaccamento di un iceberg pari a più di 270 chilometri quadrati… Per darvi una pietra di paragone è come se si fossero staccati in un colpo solo ben tre isole di Mahattan! Qualcosa di spaventoso soltanto a immaginarselo… come a dire che in questo momento c’è una lastra di ghiaccio così grande da contenere tre Manhattan in un colpo solo e che sta galleggiando per i mari.
Ulteriori fratture dietro l’angolo
L’iceberg in questo momento si trova al largo del Mar Amundsen e finirà con lo spostarsi nella Pine Island Bay, osserva il centro di monitoraggio. L’iceberg mostra segni di frattura, il che significa che ulteriori piccoli (si fa per dire) pezzi di ghiaccio possono rompersi e separarsi, intraprendendo rotte differenti e indipendenti, al momento non prevedibili.
Una frequenza preoccupante
Secondo Chris Shuman uno scienziato della NASA in attività presso il Goddard Space Flight Center questo tipo di fratture sono parte di un processo naturale, ma la loro frequenza inizia a destare qualche preoccupazione. Gli elementi della natura come il vento, le maree, le correnti e persino collisioni con altri iceberg possono creare ulteriori fratture nel ghiaccio. Inoltre l’acqua calda che si muove sotto i ghiacciai rende il ghiaccio ancora più sottile e questo rischia di accelerare la possibilità di ulteriori fratture.
Una perdita colossale…
Ogni anno in Antartide si staccano e si sciolgono 45 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Questo processo fa aumentare il livello del mare e influisce sulle temperature delle correnti… con tutte le conseguenze che è poi facile immaginare e dedurre.
Cosa ci aspetta?
Attualmente non è facile fare previsioni. Ci sono studi tra loro anche contrastanti. Per esempio pochi giorni fa uno studio affermava che mentre l’artico si sta sciogliendo l”anatartide si rafforza… salvo poi leggere l’arrivo di questa tegola grossa come tre isole di Manhattan che se ne galleggia serenamente per i mari.
La soluzione non esiste. C’è l’educazione che dovrebbe portare ognuno di noi a responsabilizzarsi e a pensare che anche un singolo possa fare la differenza. Perché se oggi la situazione è quella che ci troviamo davanti guardando queste immagini satellitari o leggendo i report è soltanto perché in passato ognuno di noi ha pensato che lui da solo non poteva fare la differenza, che un suo comportamento errato non sarebbe stato tanto grave. Nulla di più sbagliato, nulla di più grave.
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