Al Digital Venice 2014 Jeremy Rifkin spiega la città del futuro
EQUILIBRIO TRA CONSUMO E PRODUZIONE. In occasione del Digital Venice 2014, il summit che traccia la mappa del futuro digitale dell’Europa, è stato redatto un documento dal titolo “Dichiarazione di Venezia”. In esso si trova anche il discorso d’apertura, tenuto dall’economista, attivista e pacifista statunitense Jeremy Rifkin, che ha illustrato quali dovrebbero essere i modelli sostenibili per le città del futuro. Lo studioso ha spiegato che è proprio l’economia la prima a dover cambiare radicalmente i propri sistemi, diventando capace di modificare, a seconda delle necessità, il modus operandi di ogni settore produttivo, trasformandosi in tal modo in un’economia digitale. Sfruttando internet come rete infinita di collegamenti e le stampanti 3D per creare quasi a costo zero oggetti di ogni tipo e persino case, sarebbe possibile vivere in un sistema che produce, calcolando in modo preciso, solo ciò che consuma.
UNA RETE INTELLIGENTE. L’economica digitale fa di internet il suo veicolo principale. Si è calcolato che nel 2030 l’ambiente umano e quello naturale saranno collegati in una rete intelligente e globale da oltre centomila miliardi di sensori. Le imprese avranno in tal modo la possibilità di accedere a immensi banchi d’informazione per poter procedere a un’analisi che consentirà loro di migliorare la propria efficienza, aumentando la produttività, abbattendo i costi di fabbricazione e distribuzione dei prodotti. Per quanto riguarda la produzione di energia elettrica le aziende, sempre grazie alla rete, potranno comprarla direttamente dai privati che munendo le proprie case di pannelli solari ne produrranno sempre in eccesso. Nascerebbero in tal modo città “intelligenti” capaci di auto regolarsi e di non sprecare risorse preziose.
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