Cos’è il dissesto idrogeologico?
ITALIA TERRITORIO FRAGILE. Fino a qualche anno fa il concetto di dissesto idrogeologico era puramente riservato agli esperti. Ma insieme ai continui allagamenti, alle frane ed alle alluvioni, il termine è balzato sulle prime pagine di tutti i quotidiani, insieme alla lunga serie di danni ambientali, sociali ed economici che esso comporta. I continui drammi del 2014 non sono stati altro che una conferma: l’Italia è un paese martoriato dal dissesto idrogeologico, e non sono poi molti quelli che possono definirsi completamente al sicuro. Le aree italiane ad elevata criticità costituiscono il 9,8% della superficie nazionale, ma riguardano ben l’89% dei comuni. Nel dettaglio, su queste aree pericolanti sorgono 6.250 scuole e 550 ospedali, edifici che più degli altri dovrebbero essere costruiti in porzioni di territorio sicuri. Ma che cos’è concretamente il dissesto idrogeologico?
DISSESTO IDROGEOLOGICO. Il dissesto idrogeologico è di fatto una progressiva degradazione del suolo, ed è determinato sia dalla natura che dall’uomo. La conformazione geologica e geomorfologica di un territorio sono quindi fattori fondamentali per il rischio di dissesto, ma un altro fattore importante è l’azione dell’uomo, il quale può peggiorare all’estremo le già precarie condizioni di un area. Uniti ad un’orografia giovane del territorio, anche la densità della popolazione, il consumo di suolo agricolo, il disboscamento, l’abbandono dei terreni mondani, l’abusivismo edilizio e la mancata manutenzione dei corsi d’acqua sono tutti comportamenti che aggravano il dissesto del territorio italiano. Per fare un esempio, se un’area viene ricoperta di cemento, questa non sarà più in grado di assorbire un’eventuale caduta d’acqua violenta, comportando così un’elevata pericolosità. Ma a peggiorare un quadro già di per sé difficile, entra in gioco anche il surriscaldamento del pianeta, il quale comporta rovesci meteorologici sempre più intensi, come le bombe d’acqua, alternati a caldi estremi. E si ritorna al punto di partenza, per cui anche il cambiamento climatico, così come il dissesto idrogeologico da esso influenzato, ha origini sia naturali che umane.
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