Correnti oceaniche, AMOC contro il riscaldamento globale
Gli scienziati sono ormai da diverso tempo a conoscenza di un fenomeno chiamato “warming hole” un termine che potremmo tradurre con “il buco nero del riscaldamento” ovvero un’area dell’Oceano Atlantico Settentrionale che risulterebbe immune al surriscaldamento delle acque oceaniche terrestri. La formazione di quest’area sembrerebbe associabile a un rallentamento della circolazione delle correnti oceaniche nella parte più meridionale dell’Atlantico, lì dove avvengono gli “spostamenti chiave” della circolazione oceanica globale. Quegli stessi spostamenti che sono in gradi di preservare un equilibrio globale nel sistema Terra.
Correnti oceaniche, nuovi studi all’orizzonte!
Un recente studio pubblicato sulle pagine di Nature ha portato a conoscenza di una ricerca condotta da un team di scienziati dell’università di Yale e dalla University of Southhampton. Il team di ricerca avrebbe infatti scoperto che la perdita del ghiaccio artico causata dal riscaldamento globale, potrebbe influire negativamente sul più grande sistema di circolazione delle correnti oceaniche dell’intero pianeta. Questo causerebbe dei danni impagabili per la Terra e condurrebbe a scenari del tutto imprevedibili.
Perché sono importanti le correnti oceaniche?
Ci sono tantissimi motivi per cui possiamo considerare importanti le correnti oceaniche. Tra questi motivi ricordiamo i più importanti e i più curiosi. Sono importanti perché possono aiutarci a ridurre i costi di spedizione, in quanto viaggiare senza averle contro riduce i costi del carburante. Nell’era della vela, alimentata dal vento, la conoscenza delle correnti oceaniche era ancora più essenziale. Le correnti oceaniche sono molto importanti anche nella diffusione di molte forme di vita. Un esempio? Il ciclo di vita dell’anguilla europea. Queste correnti influiscono anche sulle temperature in tutto il mondo. Ad esempio, la corrente oceanica che porta acqua calda dall’ Atlantico settentrionale all’Europa nordoccidentale blocca cumulativamente e lentamente i ghiacci lungo le rive del mare, impedendo anche alle navi di entrare ed uscire dalle vie navigabili interne e dai porti marittimi, per cui le correnti oceaniche svolgono un ruolo decisivo nell’influenzare le condizioni climatiche delle regioni attraverso le quali scorrono. Le correnti d’acqua dell’oceano freddo che scorrono da regioni polari e subpolari portano con sé molto plancton, cruciale per la sopravvivenza di diverse specie chiave negli ecosistemi marini. Poiché il plancton è il cibo dei pesci, le abbondanti popolazioni di pesci vivono spesso dove prevalgono queste correnti.
Le correnti oceaniche possono essere utilizzate anche per la produzione di energia elettrica marina, con sperimentazioni in zone quali quelle al largo del Giappone, della Florida e delle Hawaii.
Sua maestà AMOC
L’AMOC, un acronimo che sta per Atlantic Meridional Overturning Circulation , è una delle più grandi correnti oceaniche dell’Oceano Atlantico e del mondo. In generale, trasporta acqua calda e salata verso nord, partendo dai tropici e salendo fino a toccare il Sud e l’Est della Groenlandia. Questa acqua calda si raffredda alla temperatura dell’acqua circostante e quindi va a fondo perché è più salata e quindi più densa dell’acqua circostante. Questa massa d’acqua più pesante andando a fondo viene quindi spinta verso sud lungo l’Oceano Atlantico, dando vita alla Corrente.
Un termosifone naturale
Questo processo consente di distribuire l’acqua oceanica a livello globale. Ma la cosa più importante, che è alla base delle preoccupazioni di molti scienziati è che questo meccanismo è uno dei modi più efficaci che ha la Terra per trasportare il calore dai tropici alle latitudini settentrionali. L’acqua calda trasportata dai tropici all’Atlantico settentrionale rilascia calore all’atmosfera, giocando un ruolo chiave nel riscaldamento dell’Europa occidentale.
Un sistema inceppato
Quello che starebbe causando il già citato Warming Hole sarebbe quindi una sorta di rallentamento di questa circolazione globale dell’acqua oceanica. Quindi, un rallentamento della capacità del pianeta di trasferire il calore dai tropici alle latitudini settentrionali. La zona fredda potrebbe essere dovuta alla fusione di ghiaccio nell’Artico e nella Groenlandia. Ciò causerebbe un tappo d’acqua dolce (e fredda) sull’Atlantico settentrionale, inibendo l’affondamento delle acque tropicali salate è l’innescarsi del fenomeno circolatorio. Un evento simile potrebbe rallentare la circolazione globale e ostacolare il trasporto di acque calde tropicali a nord.
Correnti oceaniche e scioglimento dei ghiacci
La fusione del ghiaccio artico è aumentata rapidamente negli ultimi decenni e le immagini satellitari indicano che il ghiaccio marittimo artico è del 30% in meno rispetto a quello del 1979. Questa tendenza ad aumentare lo scioglimento del ghiaccio marino nei mesi estivi non sembra rallentare e quindi, le previsioni sono che vedremo un continuo indebolimento del sistema che regola le correnti oceaniche. Questo scenario che vedrebbe una fine o una pesante riduzione del “sistema” AMOC con delle ricadute nella circolazione dell’oceano globale sembra quasi essere il prequel di un catastrofico blockbuster prodotto a Hollywood, ma lo abbiamo visto in diverse occasioni quanto la realtà certe volte sia in grado di superare la fantasia.
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