Cop29: l’Azerbaigian intende aumentare la produzione di gas
Troppo presto per parlare della prossima Cop29 in Azerbaigian? Visto qual è la posta in gioco, assolutamente no. A poche settimane dalla fine della Cop28 di Dubai, non è sbagliato guardare al prossimo summit mondiale sul clima, che sarà ospitato dall’ex repubblica sovietica transcaucasica. Così come c’era stato un grande chiacchiericcio nei mesi precedenti alla Cop28 per aver assegnato il summit a un Paese noto per la sua produzione petrolifera, allo stesso modo qualche appunto viene fatto anche a proposito della Cop29 in Azerbaigian, Paese che investe e investirà parecchio nell’estrazione di petrolio e di gas. Nelle ultime settimane infatti è stata sottolineata in modo chiaro la volontà del governo azero di incrementare la produzione di gas di un terzo nei prossimi dieci anni: un’affermazione forte, soprattutto pensando alla Cop29 e a quanto successo in Nagorno Karabakh.
Ospiterà la Cop29, ma aumenterà la produzione di gas
Come è possibile coniugare la prossima Cop29, ovvero il summit delle Nazioni Unite dedicato alla questione climatica e improntato alla riduzione dell’uso dei combustibili fossili, con la chiara volontà di aumentare l’estrazione di gas? Le linea del governo dell’Azerbaigian è stata sintetizzata in questi giorni dal Guardian, dove si spiega che la produzione annuale di gas del Paese aumenterà di 12 miliardi di metri cubi nei prossimi 10 anni. Questo sapendo che le linee dettate dalle precedenti Cop sul clima sono chiare nell’affermare il percorso opposto, e quindi una progressiva dismissione degli impianti per l’estrazione di combustibili fossili, così da poter arginare i cambiamenti climatici.
L’ Azerbaigian possiede uno dei più grandi giacimenti di gas del mondo, ovvero il Shah Deniz, nel Mar Caspio. Si prevede che qui, nel prossimo decennio, verranno estratti complessivamente 411 miliardi di metri cubi di gas: stando agli analisti della Rystand Energy, questo porterà a 781 milioni di tonnellate di anidride carbonica emesse nell’atmosfera. Questa previsione potrebbe peraltro essere molto minore rispetto a quello che accadrà realmente nei prossimi anni. Ci sono infatti diverse riserve di gas che si reputano presenti ma che non sono ancora state sudiate, ma che potrebbero conoscere delle trivellazioni nei prossimi anni; e ancora, nei conteggi non viene inclusa la produzione di gas condensato, la quale però sarà presente nei prossimi anni.
Mukhtar Babayev: chi sarà il presidente del summit 2024 in Azerbaigian?
Il governo dell’Azerbaigian, pur preparandosi a ospitare la Cop29, non sta nascondendo le sue mire in campo energetico. Al contrario: in dicembre il presidente Ilham Aliyev ha espresso il proprio desiderio di raddoppiare l’export di gas verso l’Europa già entro il 2027. Tra i clienti del gas azero ci sono inoltre anche Georgia e Turchia, con l’Azerbaigian che intende sfruttare a proprio favore il venir meno delle forniture russe in Unione Europea. In questo quadro, non stupisce che a rivestire il ruolo di presidente della Cop29 sarà un fedelissimo del governo, quello stesso Mukhtar Babayev che è ministro dell’ecologia e delle risorse naturali fin dal 2018, dopo una carriera lunga 26 anni nella compagnia petrolifera Socar. Si sta insomma ripetendo qualcosa di analogo a quello che era successo con il presidente della Cop28, Sultan Al Jaber.
Il ruolo della disputa nel Nagorno Karabakh
La politica sui combustibili fossili adottata dall’Azerbaigian non spaventa solamente guardando alla Cop29 che si terrà verso la fine del 2024. A gettare lunghe ombre sull’operato del governo azero c’è anche il fatto che le esportazioni di gas del Paese hanno avuto un ruolo diretto nel finanziare l’aggressione militare compiuta ai danni degli armeni della regione separatista del Nagorno Karabakh, operazione che vari commentatori internazionali hanno definito come un atto di “pulizia etnica”.
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