Le conseguenze dell’aumento delle temperature sugli aerei: se è caldo, non si decolla
Possiamo aver studiato i rudimenti generali della fisica, possiamo aver costruito dei modelli di aeroplani da piccoli, possiamo persino ricordarci a memoria la definizione della portanza (ovvero di quell’effetto aerodinamico che permette il volo dei mezzi più pesanti dell’aria), ma in ogni modo, ogni volta che assistiamo al decollo di un aereo, continuiamo a stupirci. No, magari non restiamo a bocca aperta, magari non continuiamo a fissare ammutoliti un aereo mentre attraversa l’intero orizzonte, ma una punta di stupore, in fondo in fondo, è comunque viva: ma come diavolo fanno quei mezzi pesantissimi a librarsi nell’aria? E se vi dicessimo che, in certe situazioni climatiche, semplicemente non ce la possono fare? E non parliamo di certo di eventi rari, no, parliamo di quelle giornate particolarmente calde che il cambiamento climatico in corso ci sta ‘regalando’ sempre più spesso. Proprio così: oggi vi spiegheremo le conseguenze dell’aumento delle temperature sul volo degli aeromobili.
Le conseguenze dell’aumento delle temperature sui decolli di Phoenix
Per iniziare ad illustrare le conseguenze dell’aumento delle temperature sugli aerei non serve certo lavorare di fantasia: nell’ultimo periodo, la compagnia statunitense American Airlines ha annullato più di 40 voli in partenza dall’aeroporto di Phoenix, in Arizona. La ragione è semplice. Con delle temperature che durante il giorno sfiorano i 50 gradi centigradi, far decollare i più piccoli jet è praticamente impossibile: troppo caldo. Bisogna ricordare che il clima dell’Arizona è tipicamente desertico, accentuato però sempre di più negli ultimi anni. Non è dunque un caso che, coniugando un clima particolarmente hot con un aeroporto da cui partono moltissimi voli interni, si possa vedere una chiara fotografia di quali potrebbero essere le conseguenze dell’aumento delle temperature nei prossimi anni.
Il cambiamento climatico sta modificando l’atmosfera
L’aria calda, in parole estremamente semplici,, è un’aria più ‘sottile’ di quella fredda, il che rende ovviamente più difficile, se non talvolta totalmente impossibile, il decollo degli aerei. E con l’avanzare del cambiamento climatico le conseguenze dell’aumento delle temperature saranno sempre più manifeste, anche a livello degli aeroporti. I voli potrebbero dunque diventare non solo più difficoltosi, ma anche più dispendiosi e meno sicuri, con un carico maggiore di turbolenze possibili. Come ha spiegato al New York Times il professore Paul D. Williams, del Dipartimento di Meteorologia dell’Università britannica di Reading, «noi tutti tendiamo ad ignorare l’atmosfera, e pensiamo che gli aerei volino attraverso uno spazio vuoto, ma ovviamente non è così. Gli aeroplani non volano attraverso il vuoto, e il cambiamento climatico sta via via modificando l’atmosfera».
Meno problemi per gli aerei più grandi
I problemi insorti negli ultimi tempi all’aeroporto di Phoenix, come anticipato, sono legati soprattutto agli aerei più piccoli che operano su base regionale: sono loro a soffrire maggiormente delle conseguenze dell’aumento delle temperature. Sopra ai 118 gradi Fahrenheit (quasi 48 gradi centigradi) un aereo di questo tipo non è in grado di decollare dall’aeroporto di Phoenix; un Boeing 737, al contrario, è in grado di prendere il volo in sicurezza fino a 126 gradi Fahrenheit (52 gradi) e un Airbus A320 fino a 127 gradi Fahrenheit. Ma perché abbiamo specificato dall’aeroporto di Phoenix? Semplicemente perché a cambiare queste stime entrano in gioco altri fattori, quali l’altitudine e la lunghezza della pista.
Un problema lontano dall’essere risolto
In ogni caso va sottolineato che, nonostante gli impegni che le varie compagnie aeree hanno preso nel campo della sostenibilità ambientale, «in un mondo in cui continuano ad essere concentrate sui problemi imminenti, il minaccioso avanzamento del cambiamento climatico non rientra nella loro miope pianificazione». E queste non sono le parole di un attivista per l’ambiente, quanto invece quelle di Robert Mann, presidente della società di analisi per l’industria aerea R.W. Mann & Company.
Le conseguenze dell’aumento delle temperature saranno diverse caso per caso
Ogni diverso aeroporto si troverà a contrastare in modo diverso le conseguenze dell’aumento delle temperature sui rispettivi voli, poiché in ogni caso la situazione sarà diversa. Denver, con il suo aeroporto a circa 1.700 metri sul livello del mare, potrà essere afflitto maggiormente dalle conseguenze dell’aumento delle temperature, in quanto già di per sé una tale altitudine offre un’atmosfera ‘sottile’. Ma lo stesso aeroporto La Guardia di New York, pur essendo a livello del mare, potrebbe soffrire particolarmente del calore crescente, in quanto la sua pista di decollo è molto più corta (e non modificabile in alcun modo, finendo nel mare) degli altri aeroporti. Già oggi l’aeroporto newyorchese obbliga gli aerei a ridurre il proprio carico, con limitazioni maggiori nei giorni più caldi dell’anno.
Un problema ancora tutto da scoprire
In ogni caso, non ci sono dubbi: come conferma uno studio dell’Earth Institute della Columbia University, a partire dagli anni Ottanta gli aeroporti in generale hanno conosciuto un costante aumento del numero di voli con limiti di peso nei giorni estivi. «Un’altra cosa chiara» ha sottolineato Radley Horton, uno dei responsabili dello studio «è che questa è un’area di studio tuttora inesplorata».
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