Come nasce il tartufo e perché fa bene
COME SI FORMA IL TARTUFO. I tartufi sono funghi tuberali già noti al tempo dei Sumeri e apprezzati anche dagli antichi greci che per esso avevano composto un aforisma descrivendolo come “frutto della fusione tra fulmine, acqua e terra”. Anticamente alcuni ipotizzavano fosse un animale, altri un’escrescenza del terreno e, altri ancora, lo definivano “cibo del diavolo e delle streghe”, credendolo velenosissimo. Oggi si sa che il tartufo è un fungo che cresce e si sviluppa spontaneamente in prossimità di radici di arbusti o alberi come querce, salici e lecci, stabilendo un rapporto simbiotico con l’apparato radicale. Questo tubero ama soprattutto i terreni calcarei e argillosi, per questo cresce molto bene in Piemonte, ma è diffuso anche in Toscana, Umbria, Emilia Romagna e in Lombardia. Il suo colore, il profumo, la forma ed il sapore, sono strettamente legati sia al terreno in cui si cresce, sia al tipo di albero presso il quale si sviluppa.
CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI. Essenzialmente i tartufi si dividono in due grosse categorie: i tartufi bianchi conosciuti anche come Trifola e Tartufo di Alba ed i tartufi neri. Entrambi contengono poche calorie, infatti, 100 g di prodotto contano appena 31Kcal, sono ricchi di fibre e sali minerali che assorbono dal terreno, per questo sono considerati un ottimo rimedio naturale in caso di demineralizzazione. Recenti studi hanno dimostrato che il tartufo è in grado di schiarire la pelle, per questo il suo consumo è sconsigliato a chi vuole mantenere l’abbronzatura, mentre è utile nel trattamento di macchie cutanee determinate da accumulo di pigmento melanico. Quando è associato ad altri alimenti, quindi utilizzato come una sorta di spezia aromatica, il tartufo facilita la digestione e, anche se il fenomeno non è ancora stato provato scientificamente, tradizione vuole che abbia effetti afrodisiaci.
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