Coldiretti: consumatori italiani dalla parte dell’ambiente
SECONDO GLI ITALIANI LA CURA DELL’AMBIENTE AIUTA L’ECONOMIA. I buoni proposti italiani superano la media europea: l’84% degli italiani, contro il 74% dell’intero continente, crede che la tutela dell’ambiente possa aiutare l’economia a crescere creando nuovi posti di lavoro. Queste cifre sono il risultato dell’indagine Coldiretti pubblicata in concomitanza della marcia per il clima tenutasi in tutto il mondo domenica 21 settembre. Secondo l’89% degli italiani le questioni ambientali hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana, soprattutto per quanto riguarda l’inquinamento: la qualità dell’aria risulta infatti essere il problema ambientale che preoccupa la maggior parte degli intervistati, attestandosi come questione principale per il 56% degli italiani.
PRODOTTI LOCALI E MEZZI PUBBLICI. Dalla preoccupazione nasce però una nuova sensibilità ambientale, che Coldiretti ha individuato in alcuni nuovi comportamenti assunti dagli italiani: il 30% degli intervistati ha per esempio affermato di aver comperato almeno una volta nell’ultimo mese dei prodotti locali, i quali, non percorrendo grandi distanze per giungere sugli scaffali del supermercato, comportano meno emissioni di gas ad effetto serra. Gli italiani, secondo Coldiretti, risultano poi sempre più consapevoli della necessità di utilizzare i mezzi pubblici al posto delle proprie automobili: il 31% della popolazione ne è fermamente convinto. Come afferma Coldiretti a margine dell’indagine, «con semplici accorgimenti nella spesa di tutti i giorni e nel consumo degli alimenti ogni famiglia italiana può tagliare i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di oltre mille chilogrammi (CO2 equivalenti) all’anno».
UN CHILO DI CILIEGE, 21 DI ANIDRIDE CARBONICA. Per dimostrare quanto sia importante preferire i prodotti locali a quelli importati, Coldiretti snocciola alcune cifre impressionanti. Un chilo di ciliege del Cile per raggiungere le nostre tavole percorre quasi 12 mila chilometri, con un consumo medio che si attesta intorno ai 7 chili di petrolio e con un’emissione di anidride carbonica pari a 21,6 chilogrammi. Stesso discorso per un chilo di mirtilli argentini: qui i chilometri sono 11 mila, con 6,4 chili di petrolio e 20,1 chili di anidride carbonica.
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