Climate endgame: non trascurare la possibilità dell’estinzione umana
«Ci sono molte ragioni per credere che il cambiamento climatico possa diventare catastrofico, anche a livelli di riscaldamento tutto sommato modesti». Ad affermarlo sulle pagine del Guardian è stato il dottor Luke Kemp, del Center for the Study of Existential Risk dell’Università di Cambridge, il quale ha appena condotto uno studio incentrato sulla possibilità dell’estinzione umana come conseguenza dei cambiamenti climatici. Il presupposto di fondo dell’indagine scientifica è assolutamente chiaro: ci sono poche probabilità che il riscaldamento globale porti all’estinzione della razza umana, ma allo stesso tempo gli scienziati spiegano che il rischio di collasso della società globale è «pericolosamente inesplorato». E questo silenzio, questa distrazione, potrebbe costare parecchio, anche pensando a quanto studiare un’ipotesi di questo tipo potrebbe essere importante per sensibilizzare la popolazione a livello internazionale. É infatti noto che gli studi effettuati negli anni Ottanta intorno alle conseguenze di un “inverno nucleare” (ovvero il periodo successivo a un’ipotetica guerra termonucleare su scala planetaria) sono risultati fondamentali per portare al disarmo e alla fine della Guerra Fredda.
Lo studio sull’estinzione umana causata dai cambiamenti climatici
Lo studio in questione è stato pubblicato dalla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, ed è stato sottoposto alla revisione da parte di una dozzina di scienziati. In estrema sintesi, l’indagine spiega che le conseguenze di un riscaldamento globale superiore ai 4 gradi sono state trascurate, con pochi lavori tesi a stimare in modo concreto gli impatti reali di un fenomeno di questo tipo. Come ha spiegato Kemp, «sappiamo pochissimo dello scenario più grave». E questo potrebbe essere un errore fatale. Già adesso l’umanità sta conoscendo le prime conseguenze del climate change, ed è noto inoltre che i cambiamenti climatici hanno avuto un ruolo determinante in ogni evento passato di estinzione di massa, plasmando la storia del pianeta nonché della società umana.
Gli scienziati indicano questo insieme di possibili eventi catastrofici con l’etichetta “climate endgame”. Le possibilità di andare incontro a un evento di questo tipo, è bene ripeterlo, sono poche; non si può però far finta di non sapere che un futuro di gravi cataclismi potrebbe condurre anche all’estinzione umana. Nello studio si spiega in modo chiaro che ci sono fattori chiari che portano a sospettare un disastro apocalittico conseguente all’cataclismi
Le conseguenze spesso trascurate del cambiamento climatico
L’indagine scientifica, per spiegare la possibilità dell’avvento di catastrofi tali da causare l’estinzione umana, individua alcune delle conseguenze spesso trascurate dei cambiamenti climatici. Si parte ovviamente dell’aumento delle temperature, il quale potrebbe portare entro il 2070 2 miliardi di persone a vivere a temperature medie superiori ai 29 gradi (cosa che oggi accade solo ai 30 milioni di persone che vivono nel Sahara e nella Costa del Golfo). Questo vorrebbe dire esporre direttamente a temperature altissime paesi con armamenti nucleari, laboratori con pericolosi patogeni e via dicendo. E sapendo che le ondate di calore e gli eventi meteorologici estremi possono portare a lunghi black-out energetici, questo fattore non può essere tralasciato. Gli scienziati parlano per esempio di cicloni in grado di mettere k.o. la rete elettrica, lasciando la popolazione esposta alle conseguenti e fatali ondate di calore.
Il moltiplicarsi dei cambiamenti climatici può portare a crisi finanziarie, a conflitti e a pandemie, esacerbate da cali della produzione agricola e dalle siccità. Le stime attuali ci dicono che, seguendo i trend attuali di emissioni di gas serra, entro il 2100 si potrebbe avere un aumento delle temperature compreso tra i 2,1 e i 3,9 gradi centigradi; riuscendo a centrare tutti gli obiettivi già fissati a lungo termine, invece, si potrebbe avere un aumento compreso tra gli 1,7 e i 2,6 gradi. Eppure anche le visioni più ottimistiche, spiegano gli scienziati, potrebbero portare a grandi pericoli per l’umanità. Viene quindi ribadita la necessità di agire, e di farlo presto, come peraltro è stato sottolineato anche dall’appello degli scienziati italiani in vista della campagna elettorale.
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