Clima del passato: lo scopriremo grazie agli alberi Matusalemme
Cambiamento climatico

Clima del passato: lo scopriremo grazie agli alberi Matusalemme

Come esaminare il clima del passato, per meglio comprendere anche quello attuale e quindi gli impatti del cambiamento climatico? Certo, grazie alle più diverse tecniche conosciamo quello che è stato l’andamento storico del clima terrestre: sappiamo pressappoco quando si sono verificate le varie glaciazioni, e dividiamo il periodo successivo (postglaciale) in diverse fasi, ovvero preboreale, boreale, atlantica, subboreale, caldo romano, glaciale tardoantica, caldo medievale, fino ad arrivare all’ultima, ovvero alla “piccola era glaciale”, così come viene chiamata la fase tra il 1300 e il 1850. Non ci sono invece strumenti capaci di dirci come è cambiato il clima di anno in anno: ci fermiamo ai secoli, al massimo ai decenni. Le cose però potrebbero cambiare, in quanto è stata messa a punto una tecnica in grado di svelare il clima del passato anno per anno, perlomeno per gli ultimi 5.000 anni: al centro di questo innovativo metodo ci sono i vecchissimi alberi Matusalemme, ovvero i  pini dai coni setolosi.

Gli alberi Matusalemme

Era lì quando i sumeri misero a punto la scrittura cuneiforme, come era lì quando Troia fu distrutta da un incendio. Ha continuato a crescere mentre il mondo ellenico prosperava, mentre gli imperatori romani si succedevano, mentre l’Europa si costellava di castelli, mentre i navigatori partivano alla scoperta dei nuovi mondi. L’albero Matusalemme conta 4.599 anni di vita: si tratta di un pino dai coni setolosi, chiamato in inglese bristlecone pine, e identificato dal nome scientifico Pinus longaeva. Vive sulle White Mountains in California, circondato da altri esemplari, a loro volta vecchissimi: questi alberi del tutto particolari dominano il paesaggio dai 2.900 ai 3.500 metri di altitudine, lì dove l’aria è fredda e secca, dove piove poco, con le radici che affondano tra le rocce calcaree.

Particolarità di questi alberi estremamente longevi – i più longevi a livello globale – è quella di crescere molto lentamente, pochi millimetri ogni decennio. Da una parte, quindi, la lunghissima vita di questi pini è preziosa per conoscere meglio il clima del passato; dall’altra, la loro crescita ridotta anno dopo anno rende particolarmente sfidante il loro studio.

Come studiare il clima del passato con i pini dai coni setolosi

Come sappiamo i tronchi degli alberi, per chi li sa leggere, sono praticamente dei libri di storia. Con i cerchi che si trovano all’interno della loro sezione è possibile infatti raccogliere informazioni preziose sul clima del passato: anni freddi, anni secchi, anni caldi, e via dicendo. Ebbene, uno studio pubblicato su Geophysical Research Letter ha presentato un innovativo metodo diagnostico per “leggere” tutti i dati climatici presenti all’interno degli alberi Matusalemme, grazie all’impiego della tomografia computerizzata e della ricostruzione tridimensionale. Diventa così possibile analizzare in modo approfondito i tantissimi e vicinissimi anelli di crescita di questi alberi, per ricostruire nel dettaglio le condizioni climatiche in cui i pini dai coni setolosi sono cresciuti.

Grazie a questa tecnica, lo studio del clima del passato può passare a un altro livello, grazie all’elevatissima risoluzione dell’analisi. I primi studi si sono concentrati sulla porzione più esterna, per ricostruire un record climatico preciso – anno per anno – per il periodo compreso tra il 1625 e il 2005; con i prossimi test si punterà però ad andare ancora più lontano nello studio del clima del passato, per arrivare fino alla nascita del più anziano dei pini dai coni setolosi, e quindi fino a quindi al 2575 a.C circa.