Classifica Performance Energetiche: Italia fanalino di coda
GLOBAL ENERGY ARCHITECTURE PERFORMANCE. Anche quest’anno è stato presentato dal World Economic Forum lo studio Global Energy Architecture Performance Index Report. La classifica ha lo scopo di stimolare i vari stati ad abbracciare la ricerca e l’innovazione nel campo energetico, concentrandosi principalmente su tre indicatori: sostenibilità ambientale, crescita economica e sicurezza energetica. Per il report di quest’anno sono stati analizzati 124 stati appartenenti a Unione Europea, Nord Africa, Nord America, Africa sub-sahriana, sud-est asiatico e BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Prima in classifica è la Norvegia, seguita dalla Nuova Zelanda e dalla Francia. Per il resto le prime dieci posizioni sono dominate da paesi UE e OCSE, con le eccellenti eccezioni di Colombia e Costa Rica.
LA BRUTTA FIGURA DELL’ITALIA. Il piazzamento dell’Italia nella classifica stilata dal World Economic Forum è tutt’altro che glorioso: risultiamo terzultimi tra i 28 paesi UE presi in considerazione, mentre nella classifica generale ci piazziamo al 49° posto. Il basso punteggio del nostro paese è riconducibile alle tasse troppo alte su benzina e gasolio, e in generale ai prezzi dell’energia superiori alla media UE. Lo studio ha preso in considerazione anche gli investimenti italiani nel campo delle energie rinnovabili, commentando però che «sebbene questi investimenti abbiano accresciuto la disponibilità di energie rinnovabili in Italia, hanno anche portato alla luce alcuni problemi riguardanti la sostenibilità economica a lungo termine, con inevitabili ricadute sui consumatori, specialmente in un periodo di recessione come quello attuale».
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