Le città italiane più vivibili secondo Legambiente
LE MIGLIORI E LE PEGGIORI. Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone: sono queste le città più vivibili dal punto di vista ambientale secondo Legambiente. Le peggiori risultano invece essere Agrigento, Isernia, Crotone, Messina e Catanzaro. Questo quadro è stato delineato all’interno della XXI edizione di Ecosistema Urbano, ovvero il rapporto dell’associazione ambientalista sulla vivibilità dei 104 capoluoghi italiani. Aldilà delle classifiche, i risultati sono piuttosto allarmanti: l’inquinamento atmosferico si attesta a livelli d’emergenza, il tasso di motorizzazione appare continuamente in crescita, il trasporto pubblico mostra i segni di una profonda crisi e la gestione dei rifiuti è altalenante.
LE GRANDI OPERE BLOCCATE. Quello che serve, secondo il Presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, è «una sintesi che superi questa frammentazione e mostri una capacità politica di pensare e di immaginare un modo nuovo di usare il territorio e consumare l’energia». E Legambiente punta il dito soprattutto contro quelle opere iniziate e mai portate a termine, come il prolungamento della metro di Torino o la metro C di Roma, la messa in sicurezza del Secchia e del Panaro, tutti progetti pensati per migliorare il rapporto dei cittadini con la propria città e con l’ambiente, ma lasciati cadere troppo presto.
NESSUNA PERFETTA. E così il livello di criticità resta diffuso in tutte le città italiane, persino nei casi delle prime classificate, per le quali Legambiente parla di «primati relativi, di una leadership conquistata per la mediocrità delle altre contendenti». Insomma, nemmeno Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone brillano: a Trento ci sono valori eccessivi di biossido d’azoto, le reti idriche di Belluno e Verbania perdono un terzo della loro acqua per strada, e Pordenone non depura che la metà dei propri scarichi fognari.
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