Città energeticamente intelligenti: si rischia il collasso delle reti elettriche?
Le città di tutto il mondo si stanno attrezzando per diventare smart, al fine di rispondere in modo efficiente al fenomeno dell’urbanizzazione. Ci stanno riuscendo? E quali misure stanno mettendo in atto? Il concetto di smart city è sicuramente molto ampio, ma al centro della questione c’è la necessità di trovare delle soluzioni efficaci per ridurre i consumi energetici, potenziando al tempo stesso i servizi offerti al cittadino. Secondo una ricerca condotta dall’agenzia Juniper Research, che ha analizzato e classificato le metropoli mondiali, valutandone l’approccio alla gestione e distribuzione dell’energia e delle infrastrutture, Seoul, capitale della Corea del Sud, è la prima fra le città energeticamente intelligenti. Seguono San Francisco e New York, mentre Portland e Barcellona si piazzano rispettivamente al quarto e al quinto posto.
Come Seoul è diventata una città energeticamente intelligente
Il vantaggio di Seoul è dettato dall’aver investito molto in infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, in un sistema di illuminazione pubblica smart e alta efficienza e nella realizzazione di contatori intelligenti collegati a smart grid. Tutte queste soluzioni stanno trasformando la metropoli coreana in un esempio di città energeticamente intelligente, che potrebbe dare l’esempio a gran parte dei centri urbani di tutto il mondo.
San Francisco carbon neutral al 2030
San Francisco invece spicca per l’uso di energia rinnovabile, che attualmente copre il 41% del fabbisogno urbano ma l’obiettivo è diventare carbon neutral entro il 2030. Per raggiungerlo, la città californiana ha puntato non soltanto su strategie incentivanti per la produzione di energia pulita in auto consumo e per la sostituzione delle tradizionali autovetture con veicoli ad alimentazione elettrica, ma anche su una serie di servizi smart e interattivi di ausilio al cittadino. Ne sono un esempio la SF Energy Map, uno strumento che tiene traccia delle installazioni solari ed eoliche in tutta la città, consultabile da chiunque per ottenere informazioni in merito alle prestazioni del proprio impianto. O una serie di app e siti web che forniscono ai cittadini informazioni in tempo reale sulle stazioni di ricarica per veicoli elettrici e al tempo stesso offrono all’amministrazione locale e alle imprese dati utili per identificare le aree dove c’è una maggiore richiesta di punti di ricarica, al fine di pianificare interventi per il futuro.
Smart city: vantaggi e rischi
Lo studio, intitolato “Smart Cities: Strategies & Forecasts in Energy, Transport & Lighting 2017-2022”, non ha soltanto l’obiettivo di stilare una classifica delle smart city di tutto il mondo o di illustrare le best practice che possono essere imitate per lo sviluppo di città energeticamente intelligenti, ma vuole anche analizzare i pro e i contro di un’evoluzione urbanistica orientata all’efficienza.
I risparmi in bolletta delle città energeticamente intelligenti
Secondo gli analisti, nel corso dei prossimi anni, gli abitanti di centri urbani potrebbero beneficiare di una forte risparmio in bolletta, stimato complessivamente in 14 miliardi di dollari l’anno, se venissero messi in atto dei programmi per lo sviluppo di reti intelligenti. Già nel 2017, grazie all’implementazione di contatori intelligenti e allo sviluppo di politiche di risparmio energetico, sono stati risparmiati a livello mondiale 3,4 miliardi di dollari. Il potenziale di un ulteriore passo in avanti è enorme, a patto che si migliori l’affidabilità e l’efficienza della rete.
A contribuire a questa evoluzione verso una maggiore sostenibilità energetica è sicuramente il costo delle rinnovabili, in costante diminuzione. Secondo i dati illustrati dall’agenzia, l’energia ricavata da fonti come il fotovoltaico e l’eolico potrebbe arrivare entro il 2022 a 60 dollari per Megawattora (MWh).
Mobilità sostenibile con il MaaS
La mobilità sostenibile è sicuramente uno degli aspetti cruciali per trasformare qualsiasi metropoli in città energeticamente intelligenti. Secondo gli analisti, servizi come il MaaS (Mobility as a Service) potrebbero ridurre drasticamente la congestione delle città e i livelli di inquinamento, grazie all’eliminazione quasi totale del trasporto privato. Per pensare di implementare su larga scala un nuovo modello di mobilità urbana è chiaro che da un lato è necessaria un’educazione del cittadino, al fine di incentivarlo a cambiare abitudini radicate nel tempo, e dall’altro lato è indispensabile la realizzazione di un’infrastruttura in grado di sostenere questa innovazione.
La rete elettrica rischia il collasso
Dal momento in cui la mobilità va sempre più in un’ottica di alimentazione elettrica è chiaro, secondo lo studio, che il rischio che si corre è quello di un collasso della rete. La domanda di elettricità è destinata ad aumentare ed è necessario che le città si attrezzino per tempo per rispondere in modo efficiente a questa evoluzione. Come? La risposta, secondo gli analisti, può arrivare soltanto dallo sviluppo di un sistema di smart grid. Sarebbe opportuno, conclude lo studio, che si iniziasse già da ora a sviluppare dei progetti pilota che possano verificare la resistenza e l’affidabilità delle reti intelligenti.
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