Ecco la ciclovia tirrenica, 1200 km in bici dal confine francese a Roma
E tutto d’un colpo, un weekend di soli due giorni – già oggi un po’ stretto a molti – non sarà più sufficiente a nessun ciclista italiano. E come potrebbe esserlo, con una pista ciclabile di ben 1.200 chilometri in via di apertura? Proprio così: potrebbe diventare realtà il sogno della ciclovia tirrenica, un’unica lunghissima ed indimenticabile pedalata dal confine tra l’Italia e la Francia e la città eterna, più precisamente, tra Ventimiglia e Civitavecchia. Impossibile? Pensate davvero che gli assessori di Toscana, Liguria e Lazio siano stati così perfidi da illudere inutilmente tutti i cicloturisti d’Europa, se non del mondo intero? Noi siamo ottimisti: la ciclovia tirrenica è un progetto troppo bello per restare sulla carta.
1200 chilometri di pista: il miraggio della ciclovia tirrenica
La ciclovia tirrenica, correndo tra Liguria e Lazio, dovrebbe arrivare a collegare 11 diverse province italiane, attraversando una quantità inverosimile di panorami mozzafiato e luoghi da cartolina: basti pensare al parco Beigua, alla Cinque Terre, alle meraviglie del lungomare toscano e a tutto quello che attende i cicloturisti una volta arrivati a Roma. Ed in parte, di fatto, la ciclovia tirrenica esiste già: il 60% del tratto ligure, ovvero circa 400 chilometri di pista ciclabile, è già completato o come minimo avviato. Anche la Toscana può vantare una discreta parte di ciclabile già pronta. mentre la regione Lazio, coinvolta per ultima in questo virtuoso progetto, dovrà rincorrere le altre due regioni. In tutto, il costo della ciclovia tirrenica si aggira intorno ai 300 milioni di euro, 100 milioni per ogni Regione, i quali sono stati finanziati in parte con fondi europei, e in parte con fondi provenienti dalla Legge di Stabilità.
Valorizzare i territori attraversati
A firmare il protocollo di intesa sono stati per la regione Toscana l’assessore Vincenzo Ceccarelli, per la Liguria l’assessore Giacomo Raul Giapiedrone, e per il Lazio l’assessore Fabio Refrigeri. E proprio quest’ultimo ha voluto sottolineare come «questo atto mette insieme non solo 1200 km di ciclovia, ma anche tre Regioni, tre storie, tre paesaggi che vengono unite da una modalità di viaggio, la bici, che è importante anche per la valorizzazione di una modalità diversa di apprezzare i nostri territori». Va sottolineato che la ciclovia tirrenica in via di costruzione non va assolutamente confusa con l’attuale ciclabile Tirrenica già esistente che collega Verona con il confine tra Toscana e Lazio, ovvero la B16, la quale anzi verrà in parte integrata nel nuovo progetto.
Tra siti UNESCO, aree protette e siti archeologici
Nello specifico, nel tratto ligure di circa 460 chilometri, la ciclovia tirrenica toccherà tre siti UNESCO, ovvero il Beigua Geopark, il Centro storico di Genova e le Cinque Terre, oltre a diverse aree naturali, come il Parco Regionale di Monte Marcello Magra e quello Nazionale delle Cinque Terre). Spostandoci in Toscana, dove la ciclovia tirrenica seguirà la costa per circa 550 chilometri, si scorrerà a fianco di siti archeologici di importanza internazionale come Populonia, ma anche in prossimità di città dalla bellezza intramontabile come Pisa, toccando poi anche alcune aree naturali protette, come il Parco Regionale della Maremma, o il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Più breve il tracciato laziale, che nei suoi 200 chilometri circa coinvolgerà il sito archeologico di Tarquinia e le aree naturali protette della Riserva Statale del Litorale Romano e il Monumento naturale Palude di Torre Flavia.
Una ciclovia iperconnessa
Ovviamente la ciclovia tirrenica non sarà isolata in sé stessa. Al contrario, la lunghissima via sarà connessa con le già esistenti ciclabili dell’entroterra, e una volta giunti nel Lazio sarà possibile risalire verso Roma attraverso le aree protette di Focene e della riserva del litorale. E non è tutto qui: quando e se la ciclovia tirrenica verrà effettivamente portata a termine, questa sarà direttamente collegata ed intersecata da alcuni dei più importanti itinerari europei, come la Eurovelo 8 Mediterranea e la Eurovelo 5 Francigena.
Fine lavori: la speranza è il 2020
La speranza degli assessori firmatari, come dichiarato da Refrigeri, è quello di poter ricevere un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre a quella di riuscire a completare i lavori entro il 2020. Quella che potrebbe essere un vero gioiello per il turismo nazionale, sarà però prima di tutto una ciliegina sulla torta per il cicloturismo delle tre regioni coinvolte. Come ha infatti voluto sottolineare l’assessore Giampredone, questo «è un progetto che ha un obiettivo in più, quello di poter collegare tutta la regione, da Ventimiglia a Sarzana. Certamente esserci riuniti potrà dare valore aggiunto al progetto e con questo auspicio ci rivolgiamo al Governo». E nel frattempo, il primo plauso al coraggioso progetto è arrivato direttamente da Legambiente, attraverso il presidente della sezione Ligure dell’associazione, ovvero Santo Grammatico, il quale è sicuro che la ciclovia tirrenica rappresenta «un’opportunità imperdibile per le aree attraversate, poiché favorirà lo sviluppo, incrementando il turismo sostenibile e destagionalizzando le presenze, che sicuramente affluirebbero da tutta Europa».
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