Il cibo cambia sapore a causa del riscaldamento globale
GLI EFFETTI DRAMMATICI. Secondo un rapporto dell’Università di Melbourne, il riscaldamento globale potrebbe incidere non solo sulla quantità di scorte alimentari disponibili da qui al prossimo futuro, ma anche sui sapori che conosciamo, modificando sostanzialmente i gusti in fatto di cibo. Ciò e dovuto al fatto che le brusche variazioni climatiche hanno effetti negativi su piante e animali, portando a modificazioni anche profonde. Lo studio dei ricercatori australiani analizza i cambiamenti che ci saranno soprattutto nei paesi dell’Oceania, ma il discorso potrebbe estendersi a ogni Paese del mondo da qui ai prossimi 50 anni. Richard Eckard, direttore del Primary Industries Climate Challenges Centre presso l’Università di Melbourne sottolinea come molti ortaggi come barbabietole e carote, sono insofferenti al clima caldo e secco dell’Australia centrale e per questo oggi risultano scoloriti e insapori.
COSA CAMBIERÀ? Anche il futuro della patate sembra a rischio a causa di possibili attacchi da parte della Phytophthora infestans un microrganismo che spinge il tubero a marcescenza, la cui proliferazione è aiutata dall’aumento della temperatura. Lo studio dell’Università di Melbourne non dipinge una buona prospettiva neppure per l’allevamento del bestiame. Le temperature elevate, infatti, faranno aumentare il bisogno di cibo dei bovini e avicoli, facendo diventare la loro carne più dura e stopposa. Ma sarà soprattutto il settore dei latticini a risentire maggiormente dei cambiamenti. I ricercatori stimano che le ondate di calore ridurranno la quantità di latte prodotto dal 10 al 25%, con punte del 40% in concomitanza di condizioni climatiche particolarmente estreme. Una prospettiva davvero drammatica che potrebbe comportare, per un Paese che ricava il 93% di quello che mangia da fonti interne ai propri confini, un cambiamento anche politico e economico.
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